10. Obstinacion (ostinazione)


... resurrezione

    Tutto il film vive per consentire all'alter ego di Solanas di pronunciare il suo orgoglioso "Se ti rispondessi di sì, avrei lottato una vita per niente", un benservito scaricato con scherno addosso al lacché riformista. Da questa fiera presa di posizione s'inizia una sequenza da salvare nei recessi dei nostri cuori quando maggiore è la pressione dell'autorità, proteggendola negli spazi dedicati ai nostri scappellamenti di fronte ai momenti cinematografici particolarmente ispirati:

    l'eroe si improvvisa maschera, vendicatore, cavaliere senza macchia, sale sui tetti della casa-teatro occupato e minaccia di gettarsi nel vuoto, potrebbe librarsi nell'aria da quanto è trascinato dalla sua visione: "Se toccate il teatro mi getto nel vuoto" ed il mantello svolazzante stagliato nel cielo immemore lo rende figura mitica.



    Digan no
    A questa titanica impresa corrisponde l'insurrezione della gente della Boca: il taglio ricorda Lotte in Italia di Godard (1970), lo spirito è simile, in più c'è il rimpianto di sapere come sono andate a finire e però mancano molte illusioni.

    L'apoteosi avviene in un casto concedersi di Fulo prima di tornare a San Paolo: un premio per la impresa realmente rivoluzionaria di Max, che può continuare a proporre le cose che lo soddisfano alla faccia di Chulo che pronostica un insuccesso di pubblico: invece dopo 22 giorni di occupazione del teatro arriva nella nube il pubblico ... "La cosa che 'li' disturba di più è che difendiamo la stessa cosa giorno dopo giorno, perché ci hanno derubato di un'infinità di cose. Ma questo non possono togliermelo".

    Todo non se puede perder

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