Oltre alle forti immagini belliche, rappresentate in modo quasi surreale, esiste anche un altro aspetto che introduce la pittura di Paolo Uccello in un film che sembra interamente occupato dalle forme più tipicamente rinascimentali: Paolo di Donno ha assunto questo soprannome, pare, per la sua propensione a dipingere fregi ornamentali con uccelli e altri animali. Quegli stessi che ripetutamente Olmi inquadra con vertiginose zoomate attribuibili alla percezione di Joanni deformata dalla febbre