Galleria di storditi Il club dove si può collocare l´inizio dell´incubo surreale, in cui Fred suona il suo sax soprano, è il Luna Lounge, con tutto il potere evocativo dell´ombrosa massa selenita, Capace di incantesimi che congelano il tempo attraverso eventi caricati di significato.
E dunque tra stroboscopie e lame di luce glaciale, capaci di minare direttamente la percezione del cervello, si va a sollecitare una mente già condizionata da un dubbio con una lunga nota di free jazz, che sembra voler scavare nei neuroni di ciascuno di noi, completando l´azione del pesante silenzio, e unisce al suono lancinante fino al parossismo anche una luce intensissima, che nel momento di acme travalica definitivamente il confine delle possibili spiegazioni e salta con gli ultrasuoni in un mondo in cui le consequenzialità sono spiegabili attraverso ipotesi, ma non corrispondono al nostro solito modo di percepire i fenomeni spazio-temporali; ed è la stessa nota free con il medesimo lampo di luce a scatenare i ricordi di Pete. Ne abbiamo una prima dimostrazione quando Fred telefona a casa dal locale per verificare la presenza della moglie e volge la testa come se seguisse la panoramica da noi esplorata all´interno della sua abitazione, dove squilla a vuoto l´apparecchio.