Ma la magia non sempre produce incubi e quindi l´apparizione iniziale di Alice, bionda fatina perversa in cadillac (protagonista degli snuff movies che imperversano nell´epilogo, con la conturbante sodomizzazione insistita nella proiezione, concrezione e carnale realizzazione della fantasia dei due uomini a completamento in background della sequenza di esasperato gore dell´uccisione di Andie), avviene sulle note irridenti di This Magic Moment di Lou Reed.
E quella sequenza fondamentale nella casa di Andie vede anche la proliferazione di immagini di Patricia Arquette: nelle foto, nei video, di persona e nell´ambiguità dell´atteggiamento minaccioso e seducente. L´ossessione e l´attrazione allo stato puro di immagine multipla, duplicata anche verbalmente: ¨Is that you? Are both of them you?¨. Oggetto del desiderio destinato a rimanere tale: ¨You´ll never have me¨. Ma anche questa è una situazione indotta da frammenti di memoria di quello che secoli di narrazione ci avvertono sia l´eterno femminino mai interamente posseduto.
Individualità anomale
Duplicazione spersonalizzante
In pratica Lynch si avvicina molto a raggiungere il riempimento di quel frammento, attimo di suprema insignificanza, ma pregno di ogni senso e svuotato formalmente, che scatena la differance derridiana, dove i due elementi oppositivi della dicotomia si fondono, dando vita all´immagine nuova