Quando Amélie raccoglie la borsa persa dal ragazzo intravisto nel corridoio della metropolitana, intento a rovistare sotto ad una macchina per le fototessera, si assiste ad una svolta diegetica interessante, perché il personaggio finalmente decide di entrare in scena e di far parte della collezione appena scoperta: quella contenuta nell'album di coriandoli fotografici.
«Intere pagine di fototessera venute male, che le persone ritratte, scontente, hanno buttato via, strappato, stracciato, e che uno stravagante ha minuziosamente incollato e classificato...»
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«Nino Quincampoix colleziona di tutto: ha cominciato con i brutti voti con i compagni di classe quando era bambino. Colleziona lavoretti saltuari: cassiere part-time al Palace Vidéo, re del porno, fantasma nel tunnel della paura, il Bruco dei Carpazi, alla Foire du Trône, Babbo Natale ai grandi magazzini La Samaritaine, usciere in un crematorio, venditore porta a porta di accendini ecc. Fa anche la raccolta di collezioni insolite, le impronte dei piedi nel cemento, le risate senza senso, i rumori inverosimili, i messaggi deliranti sulle segreterie. L'ultima collezione in ordine di tempo è quella delle fototessera buttate via. Ma c'è una cosa che non colleziona affatto le conquiste femminili. È attratto dal mistero e, secondo lui, la maggior parte delle ragazze non ha mistero. E quel mistero non è certo al Palace Vidéo, re del porno, che lo troverà, come gli fa notare Eva, la spogliarellista, non senza una punta di rammarico. Infatti è piuttosto al Deux Moulins che lo incontrerà, quando Amélie lo trascina in incognito in una caccia al tesoro più complessa di tutte quelle che Nino si era inventato fino a quel momento.»
Mascherata da Zorro, la ragazza decide di disseminare fototessera relative a porzioni del suo corpo, affinché Nino, trovandole, possa desiderare non solo di conservarle nel suo album, annotando giorno, ora e luogo del rinvenimento, ma anche di scoprire a chi appartengono, perché i pezzi nuovi della collezione finiscono con il risemantizzare tutta la raccolta.
«Le collezioni uniscono. Le collezioni isolano. Uniscono coloro che amano la stessa cosa. Isolano da chi non condivide la passione.»
Susan Sontag, L'amante del vulcano, Mondadori, Milano 1997, pp. 28 -29.