SHOEI IMAMURA,
Coscienza Critica del Giappone



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  • Sesso e Denaro

    Le preoccupazioni del cineasta per la natura predominante del sesso e per la circolazione del denaro, che è spesso un risultato del commercio del precedente ad opera di un mondo marginale, sono contenute in Nippon Sengoshi, dove Madamu Onboro (una maîtresse della base USA di Yokosuda) fornisce un controcanto della storia del Giappone e dei suoi rapporti con gli Stati Uniti. Per lei, come per l´intero Paese, la storia moderna del Giappone s´inizia dalla rinuncia dell´imperatore nel 1945: dall´arrivo delle prime ondate yankee fino alle manifestazioni anti-americane dell´ANPO; il suo racconto, attraverso l´analisi di documenti filmati, esamina gli avvenimenti decisivi di questo periodo storico e anziché sancirne di fatto la sua esclusione, ne ribadisce ancora meglio la dipendenza: la sua vita professionale di barista è infatti stata determinata dall´occupazione americana e dal commercio parassita che si è sviluppato intorno alle sue basi militari.

    Il secondo film che esemplifica altrettanto bene questa tesi è Zegen (lo zegen è letteralmente un lenone), dove l´anti-ortodossia di Imamura afferra lo spettatore, senza mai rassicurarlo su una presunta realtà storica veritiera. Il personaggio di Muraoka, pazzo di nazionalismo giapponese anche dopo la morte dell´imperatore Meiji, è un uomo del popolo negli eccessi, nella disonestà e secondo la tesi del regista il suo comportamento risulta essere tutto sommato difendibile, perché risponde a pulsioni interne, traducendo istinti primordiali. Il rapporto di Muraoka con la storia non è di carattere politico, ma solamente sentimentale, perciò viene espresso nella forma di un amore sincero ed irrazionale per l´imperatore e la sua Nazione. La caricatura che il regista offre di questo personaggio acquista rilevanza, perché ad essa viene assegnato l´incarico di fornire i tratti essenziali della contraddizione insita nello spirito giapponese durante l´epoca Meiji: " A quel tempo -afferma il regista- c´erano due grandi categorie di persone. Nella prima, ad esempio mio padre, ci sono persone terribilmente laboriose, che ce la mettono tutta nel lavoro, e che considerano il lavoro come la fonte di ogni successo. Sono abbastanza razionalisti, poiché per loro le cose hanno un ordine. E poi c´è la seconda categoria, di cui fa parte Muraoka. Sono persone un po´ pazze, che non avevano la possibilità di ricevere un´educazione eccessiva e che reagivano in modo istintivo, ma possedevano una vitalità straordinaria per andare sempre avanti, di lanciarsi verso gli scopi e gli obiettivi stabiliti. Esiste comunque un aspetto comune in questi due aspetti dell´uomo dell´era Meiji: la loro motivazione, tanto per i razionalisti che per i forsennati, era di raggiungere l´ideale europeo. Non bisogna dimenticare che in precedenza c´erano stati due secoli e mezzo di chiusura del Giappone e innegabilmente l´ideale degli individui nell´era Meiji era di ritrovare il livello immaginario degli uomini occidentali".


    Zegen, Il Pappone, 1987