Un prologo che annuncia la scansione del racconto, l’atmosfera a metà tra il paesaggio irreale e la documentazione del reale, il personale sconvolto dal politico. Gli anni ’70.
Impatto con la guerra, cambiamenti connessi ed eterno riproporsi dell’uguale
Non citazioni, ma echi e doverosi calchi da gloriosi precedenti bellici perché la storia insegni. Condizionante potere delle immagini e paesaggio come personaggio torturato e ucciso
Dall’alienazione alla demenza indotta dalla latitanza del senso e dall’orrore: l’idea astratta della guerra diventa tangibile
Rimeditazioni, sospensioni riflessive, dialoghi-monologanti interrompono i rumori, sostituendovi considerazioni politiche e analisi storiche.
Altre analisi storiche e utilizzo di un metodo classico letterario, la confidenza durante la sospensione delle azioni di battaglia; rivelazione della società israeliana, suoi mezzi di espressione e ferite della Storia, le più lancinanti.
Tecnica fotografica adottata e altri riferimenti all’iconografia bellica. Frustrante sconfitta e metaforica immobilità. Waste Land.