Filmografia

In questo periodo non si può prescindere dall'analisi del lavoro di Ferrario per alcuni ordini di motivi a partire dal riferimento a Fassbinder, sotteso a tutti i motivi più interessanti, alcuni molto positivi e sorprendenti nel panorama convenzionale del cinema italiano, altri negativi per l'estraneità dal contesto drammatico proposto:

Pro La paura custodita in se stessi espressa in ossimoro con l'osceno La centralità dello sguardo soggettivo e oggettivo La tecnica di ripresa e le inquadrature in funzione narrativa La creazione di un microuniverso solidale creato attorno alla morte Il motivo del doppio, duplicato da tutte le superfici

Contro Le riprese a Mostar, pleonastico luogo di paura estraneo a cui aggrapparsi La madre, macchietta quasi autistica: privazione di sguardo Il vezzo di abbondare con gli interventi in postproduzione e slanci sperimentali Il calligrafismo ricercato ad ogni inquadratura, nascosto sotto movimenti "sporchi" L'insistenza nel riproporre il simulacro, verbalizzandolo pure