Gli alambicchi diventano protesi umane, lo sforzo alchimistico della scienza spinge lo scienziato a farsi illuminare dalla sua luce artificiale, ma opaca, come se fosse offuscata dalla consapevolezza di riflettere spenti fraintendimenti della realtà. Gli occhi esplorano un universo su cui si è eruditi, ma dal quale non provengono soluzioni di fronte a fenomeni non fisici, esprimendo smarrimento e dubbio angoscioso attraverso i fumi sperimentali e i chiaroscuri dei tentativi.
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