Un grido silenzioso, degno della disperazione di Kenzaburo Oe, collabora a congelare e immobilizzare nella neve, che uniforma tutto in una cognizione del dolore enigmatica a causa dell´invarianza del paesaggio eternato nel suo immoto nitore, a dispetto della mutazione di ogni percezione dopo l´evento. |
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La domanda che affiora subito alle labbra è: ¨Perché?¨. Ma ne nasconde un´altra: ¨Cosa? é realmente avvenuto?¨. |