L'apertura a saracinesca di una specie di cassaforte che da su un altro cubo-stanza (diverso solo per i colori che lo caratterizzano), l'atmosfera claustrofobica, lo spazio già da queste prime sequenze geometrico da condividere con troppo diverse weltanschauungen, inserito in una struttura che si immagina cubica sono tasselli di un'incertezza sulla interpretazione da dare ai fenomeni e all'ambiente: il labirinto
"Il vostro vero nemico è dentro di voi"
Punte acuminate attivate dal suono: momento dedicato ai personaggi. Rallenta l'incalzare del percorso ad ostacoli, ma accentua lo psicologismo, mette in chiaro l'impossibilità di collaborare tra mentalità e cultura così eterogenee: dalla reazione nazista del poliziotto si scatenerà il conflitto all'interno della comunità: "Legge della jungla, mette in pericolo il branco. Nessuno ti scopa, sei arida". É talmente inaccettabile che la donna si ribella e inchioda l'energumeno nerboruto alla sua meschina recrudescenza: "Non mi meraviglia che tua moglie ti abbia lasciato. Tutto quel rancore represso lo sfoghi sulle ragazzine...". La reazione è ovviamente violenta. Giochi di ruolo interni al gruppo in costante mutazione: Leaven dapprima è insofferente dell'autistico, poi lo idolatra, il poliziotto positivo si trasforma, l'ameboide progettista diventa l'eroe attivissimo, l'evaso è il primo a "perdere la faccia", la dottoressa orbata delle sue certezze dogmatiche sul Grande Fratello e la faciloneria si umanizza e diviene saggiamente dubbiosa. Tutti in sintonia con le rivoluzioni del cubo che rendono soffitto il pavimento, ribaltando i sistemi di riferimento nel labirinto. |