Il Metodo non dà certezze

L'apertura a saracinesca di una specie di cassaforte che da su un altro cubo-stanza (diverso solo per i colori che lo caratterizzano), l'atmosfera claustrofobica, lo spazio già da queste prime sequenze geometrico da condividere con troppo diverse weltanschauungen, inserito in una struttura che si immagina cubica sono tasselli di un'incertezza sulla interpretazione da dare ai fenomeni e all'ambiente: il labirinto

Incalzante risulta l'introduzione di personaggi che piovono nella cella comune, quasi per una regia esterna che sembra assiepare competenze diverse apparentemente senza motivo.

Si cerca di capire qual è il criterio di scelta: "Cosa vogliono?". Sono tutti uomini qualunque, o per lo meno serve all'inizio definirli come tali per far sì che ognuno si possa sentire coinvolto.

_Worth è catatonico: si giustifica con la botta alla testa. Preparatoria al ruolo da Dedalo imprigionato nel suo stesso labirinto, come da prassi per tutti gli artefici di ingegnosi meccanismi

 

_ Holloway è una radical, che trova subito paragoni con il Cile e si scatena in illazioni anacronistiche ancorché tuttora valide visto gli errori che perseverano a fare i top gun della NATO ("Solo chi governa può costruire una cosa tanto orribile"), consolatorio è il suo atteggiamento perché il complotto avrebbe comunque una motivazione, invece Worth rintuzza questa analisi: "Non esiste un'uscita", non c'è speranza.

 

_ Scricciolo è volato via da sette carceri di serie A e Quentin, il poliziotto ne conosce la fama.

_ Quentin: "Un'ora dura quanto dico io", il delirio di onnipotenza ormai scatena il poliziotto che delira di equazioni, cercando di approcciarsi al mondo fatto di precisione della ragazza, piegandolo alle sue esigenze beluine: "Un uomo e una donna, un'unione perfetta"

 

_ Il personaggio di Kazan alla sua comparsa fa pensare che debba completare le tipologie di umanità proposte (e questo contraddice in parte il tentativo di negare l'esistenza di un piano: infatti ognuno ha un ruolo e ciascuno rappresenta fette diverse di umanità, che difficilmente possono coesistere. Questo per scatenare tensioni, rivalità e brutalità utili per dimostrare l'assunto nichilista rafforzato dalla "sconfinata stupidità umana") inoltre fa temere che si possa mettere in mezzo una storia di melensaggini. Poi diviene invece chiave di volta, ulteriore dileggio del mondo dei "normali" e spiegazione dell'universo a cui fa riferimento la sua mente come luogo a parte, assolato e privo delle convenzioni o di zavorre che scatenano odio.

"Il vostro vero nemico è dentro di voi"

 

Punte acuminate attivate dal suono: momento dedicato ai personaggi. Rallenta l'incalzare del percorso ad ostacoli, ma accentua lo psicologismo, mette in chiaro l'impossibilità di collaborare tra mentalità e cultura così eterogenee: dalla reazione nazista del poliziotto si scatenerà il conflitto all'interno della comunità: "Legge della jungla, mette in pericolo il branco. Nessuno ti scopa, sei arida". É talmente inaccettabile che la donna si ribella e inchioda l'energumeno nerboruto alla sua meschina recrudescenza: "Non mi meraviglia che tua moglie ti abbia lasciato. Tutto quel rancore represso lo sfoghi sulle ragazzine...". La reazione è ovviamente violenta.

Giochi di ruolo interni al gruppo in costante mutazione: Leaven dapprima è insofferente dell'autistico, poi lo idolatra, il poliziotto positivo si trasforma, l'ameboide progettista diventa l'eroe attivissimo, l'evaso è il primo a "perdere la faccia", la dottoressa orbata delle sue certezze dogmatiche sul Grande Fratello e la faciloneria si umanizza e diviene saggiamente dubbiosa.

Tutti in sintonia con le rivoluzioni del cubo che rendono soffitto il pavimento, ribaltando i sistemi di riferimento nel labirinto.









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