Gelatine per tutto il film e caleidoscopio del prologo con grandangolo: un esempio di eloquenza cinematografica. Senza bisogno di parole in poche inquadrature viene spiegata la situazione nel dettaglio, permettendo lo sviluppo successivo senza alcuna parentesi didattica. |
I marchingegni per stupire sono profusi soprattutto all'inizio per accalappiare l'attenzione: le macchine di morte performative a sottolineare la precisione chirurgica della tecnologia scatenano la fantasia iniziale: scricciolo Rennes lancia lo scarpone incendiato dai lanciafiamme azionati dai rilevatori di moto. L'ingegno al servizio dello sterminio ed il gusto tecnologico di variare sempre l'attacco: Anderson è subito tagliato a fettine da una invisibile filo resistentissimo, che lo riduce a cubetti con un effetto splatter condivisibile nella sua precisione e originalità e completando la sensazione di efficienza, si riavvolge, reso visibile con una messa a fuoco, con brevi movimenti efficaci, freddi, precisi: ammirevoli, ma terrificanti come un bombardamento "intelligente" iI primo personaggio, Anderson (simile ad un internato di Auschwitz) è una figura utile a renderci edotti della pericolosità delle stanze e a farci correre un brivido per la situazione. Ma con orrore: infatti l'assunto è che non esiste solidarietà tra le cavie. |
Gioco di grandangoli: sei pareti uguali: omogenea omologazione del cubo, simbolo di presunta perfezione; qui all'ennesima (26esima) potenza |
|
Bello il gioco di sguardi tra Holloway che capisce la malvagia intenzione dello sbirro prima ancora che lui se ne renda realmente conto: forse addirittura egli viene istigato ad agire in modo tanto spietato dalla consapevolezza di lei di quanto sia capace di fare lui senza saperlo. Si aggiunge un nuovo caleidoscopio, questa volta di sguardi che scatenano la natura beluina dei prevaricatori. |
|
Notevole immaginazione del vuoto che si frappone tra involucro e celle: un orrida canna di ascensore (e questo è un po' il banale effetto dei contrappesi che scorrono a regolare gli spostamenti delle file di cubicoli) che otterrà un kafkiano e volutamente poco spettacolare effetto con quell'unica macchia di rosso sangue sulla parete bruna, ripresa sempre in campo lungo accentuando l'angoscia del cunicolo. L'effetto espressionista contrasta sia con la luce (Logan's Run o THX 1138?), sia con l'interno lisergico e il caleidoscopio iniziale |