Il cinema di Almodovar vive in una terra di nessuno a cavallo tra finzione e realtà; un paradigma di reale che non intende intervenire sui fenomeni macroscopici ma, incantato dalla passione e dalle situazioni che il melodramma riesce a contendere al realismo, si propone di portare al parossismo le espressioni individuali. In questo modo il soggetto esaspera le proprie voluttà per poi annullarsi nei canoni del melodramma rimeditato: non modifica la realtà, ma esalta il proprio edonismo, finendo con il cambiare la percezione del mondo, imponendo i propri piaceri allo spettatore che finisce per condividere lo scanzonato scardinamento delle convenzioni a partire dall'individuo e non dall'organizzazione: in fondo una piccola rivincita dei movimenti di liberazione degli anni '70. Un inno al privato che può scatenarsi a partire dalla movida, un'espressione positiva tipicamente anni '80.