Herzog A differenza di Wenders è molto interessante per come apre i film:
Cuore di vetro: paesaggio rurale nella nebbia, uno jodel come musica.
Nosferatu: catacombe con il preludio dellOro del Reno elaborato anche elettronicamente dai Popol Vuh.
Aguirre: la montagna con la colonna di spagnoli, indios, portatori e lama che emerge dalla nebbia; un cannone cade in acqua e esplode, maiali che grufolano. Musica dei Popol Vuh.
Leffetto è avvolgente, graduale e lento nel suo climax.
Fata morgana: è precedente di alcuni anni il nostro periodo: ci mette lideologia (la cosmogonia della tradizione precolombiana), ma lo sguardo è contemplativo, tutto il film è di pura contemplazione, fatto di lunghissime carrellate in auto sullo sfondo di canzoni di Leonard Cohen.
Film televisivi degli anni 90 (Apocalisse nel deserto; Echi da un paese oscuro; Tenebre, Carlo Gesualdo principe di Venosa): sono lesplosione al massimo grado dei fenomeni che ho cercato di studiare. Non cè un vero personaggio, neanche il compositore di musica sacra, che peraltro mise a morte la moglie che laveva fatto becco, Carlo Gesualdo, neanche Bokassa (Echi...). Cè latto di una ricerca, che si fa personaggio e, come da anni 80, poi si autoannnulla nellimmagine e nella musica. Con Tarkovskij e forse Kiarostami è il massimo regista di paesaggio.
Tanner Dans la ville blanche: Bruno Ganz alla finestra.
Coppola Rusty il selvaggio: i vari piani sulle nuvole che corrono (filiazione diretta con Sfida infernale di Ford); i pesci, uno blu, laltro rosso, nellacquario, unica traccia di colore nel bianco e nero generale. Ovviamente rimarchevole la musica di Stewart Copeland.
Scorsese È un autore che già di per sé, per assunto suo personale, si dedica tutto al studiare la lotta del singolo contro la società, da Taxi driver al buffone rompiballe disadattato di King of Comedy, e soprattutto il Jake La Motta/De Niro. Spiccano i titoli di testa, ma anche alcuni montaggi serratissimi delle sequenze di combattimenti, come quella che ci conclude con il microfono dello speaker che scende da un angolo dellinquadratura, o come il guantone che si avvicina, al ralenti, al volto, o come la goccia di sangue che stilla dalla corda del ring.
Tarkovskij È uneccezione perché tutto è costruito nei suoi film in funzione di queste figure, o meglio, in funzione di una poetica sua. A modo suo coerente; infatti è anche un antecedente delle nostra figura. Già in Solaris (1972) spiccano le sequenze di ricordo nostalgico della Terra; e nello Specchio (1974) si può ricordare il campo di grano mosso dal vento allinizio.
Truffaut A costo di far accaponare la pelle a qualcuno, inserirei la corsa dellambulanza nei titoli di testa della Signora della porta accanto perché funziona a rovescio: non conosciamo nessun personaggio, nessuno può ancora perdersi. Va vista in retrospettiva.
Rohmer Essendo un rigoroso per sua natura, e anche un radicale, non ha bisogno di musica per fare implodere i personaggi nellambiente che li circonda. Spicca il finale delle Notti di luna piena, con una Pascale Ogier letteralmente distrutta (lattrice morirà davvero, infatti, di lì a pochi mesi), dopo aver saputo di essere stata scaricata dal suo uomo; e così disfatta attraversa il paesaggio allucinante della banlieue borghesotta di Marne-La-Vallée (più triste di quella proletaria di Nanterre, alla Didier Daeninckx).
Spielberg In ET cè un momento strabiliante, che ricorre almeno due volte, quando poliziotti e similari si affacciano sulla città illuminata dallalto della collina, in una combinazione di zoom e carrello che viaggiano in senso opposto e danno allo spettatore limpressione di "cadere". Qui è unintera collettività-personaggio, la cittadina, i bambini, a perdere la bussola. E tutti quanti sono coinvolti dal volo in bicicletta che diventa una specie di ombra cinese sullo sfondo del cielo.
Oshima È in bilico sulla soglia dellistante privilegiato e del kitsch (e a volte ci casca). Penso come begli esempi a Furyo: al bacio al ralenti di Bowie a Sakamoto, ma soprattutto al canto natalizio intonato dai prigionieri inglesi, ripreso da gru o elicottero al di sopra del campo. Cè qui un travalicamento di senso della colonna sonora. Essa parte, realisticamente, come portato dellazione (i prigionieri cantano, la musica è reale), poi il canto cresce dintensità (è tra laltro motivo arcinoto ai protestanti, è una tipica Christmas Carol) e unintera orchestra lo accompagna, del tutto irrealisticamente. Un procedimento analogo si trova nella sequenza dei funerali di Biko in Cry Freedom di Attenborough (Nkosi sikelele Africa).
Kubrick Shining: ovviamente tutto il labirinto, ovviamente i titoli di testa, ovviamente il ballo. Come si fa? E Full metal jacket? Almeno ricordiamo gli esercizi dei marine al campo, con gli attrezzi in controluce. Barry Lyndon andrebbe studiato da solo dallinizio alla fine.
Scott In Blade Runner per comodità una sola citazione, pressoché obbligata, quella del piccione che vola via dal cornicione.
Jarmusch In Stranger than Paradise, le camminate in carrellata laterale con la solita canzone che ritorna.
Kurosawa I Sogni sono una miniera di citazioni; il meglio è il pescheto, ai nostri fini, ma lepisodio più bello è quello della tormenta, con neve e fortissimo rumore per minuti quasi insopportabili (curioso rimando al primo racconto del bellissimo libro di Pressburger, La neve e la colpa). È un altro che estremizza la ricerca dellimmagine significativa a complemento di una definizione dei personaggi privi di reale autonomia.