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considerazioni interdisciplinari a cavallo tra cinema e filosofia
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D'ailleurs, Derrida
di Safaa Fathy - Egitto - 2000 - VC
Festival del cinema africano di Milano

  • D'altronde Derrida
  • Del resto Derrida
  • Di tutti i Derrida
  • D'altrove Derrida
  • Dappertutto Derrida
  • Da dentro Derrida
  • D'altro Derrida
  • Dell'impossibile Derrida
  • Dell'indicibile Derrida
  • Dei delitti e delle pene di Derrida
  • Di nuovo Derrida
  • Derrida ora ci ospita nella sua vita così come la scrittura fa dal sempre e Safaa si fa ospitare ed ospita Derrida secondo la logica coappartenente dellíospite, secondo il duplice inganno che inganna solo chi crede nellíunilateralità di qualcosa.

    (Sempre in tema di grafomania ed eventi, editoriali questa volta, in Francia è subito uscito un libro, solita elegante edizione Galilèe, cofirmato Derrida e Safaa Fathy, coagulo di pensiero ispirato o ispirante le immagini del film: Tourner le mots au bord d'un film, Paris, 2000; mentre la cassetta vhs in secam Ë in vendita a 119.00 Francs - 18.14 Euros nel sito di Arte).

    Derrida casalingo ci apre case e studi, ci parla di madri e di quadri, rimpiange gatti morti (líanimale sta tra dio e líuomo e si svaluta sempre come non pensante, come giustificazione della nostra superiore umanità), immagini di famiglia e famiglie, apre líaccesso allíultimo piano della casa e la casetta di legno in giardino dove si accumulano cascate di libri e ammassi di scritti.

    Per il biografico stretto vi serva sapere che Derrida è grafomane: oltre 93 libri editati e innumeri articoli, forse lui non parla mai a braccio dato che avrà scritto tutto (e che tutto è già scritto), o forse non li ha scritti lui forse non dorme né mangia, comunque nellíatto non fa che ripetere la follia di comporre prefazioni infinite al libro impossibile (sulla circoncisione? Si, per ora, possiamo anche chiamarla così) infinita introduzione al leggere altrimenti la vita, la letteratura e la filosofia.

    C'è un lato sotterraneo (in soffitta) in questo luogo: il "mio sublime". Accumulo di cose che non hanno bisogno di me: è come il desiderio che si accumula distruggendosi. Per poi rinnovarsi come araba fenice

    La traccia porta al di là della presenza, ad una sorta di circoncisione al di là del conscio. La circoncisione è scrittura sul corpo, un evento dove si riceve la legge. Questo segno rimane. Equivalenti della circoncisione sono presenti in ogni cultura (un segno sul corpo, una traccia).

    Il sublime è vicino al corpo e allo stesso tempo è il luogo dove sono accumulati materiali sulla circoncisione, per un libro non scrivibile perché ombelicale.

    La sepoltura del Conte di Orgaz 
Chiesa di Santo TomÈ, Toledo

    "Il giorno in cui ho scoperto questo quadro era l'anniversario della morte di mia madre senza la sua morte, poiché era risorta, aveva attraversato la morte". Un approccio diverso, meno disperato e tragico delle infinite elaborazioni di lutti che contraddistinguono questo scorcio di stagione (Sous la sable di Ozon) e la 54° edizione del Festival di Cannes: La stanza del figlio, il catalano Pau i el seu germà (Marc Recha), il giapponese Kore-Eda Hirokazu con il suo Distance, Big Bad Love di Arliss howard con la moglie Debra Winger..., Derrida, scettico rispetto all'heideggeriano "essere per la morte" (nostra impossibile possibilità che dà senso alla vita), lo reinterpreta lo supera e aggira, proiettando sulla tela la presenza della madre - in seguito morta realmente - e carica quel dipinto, così intrecciato all'evento, di significati capaci di interrogare la morte, giocarla, non come se si trovasse in Il settimo sigillo, ma riuscendo laddove lo psicanalista di Moretti fallisce. La madre non muore, non al momento in cui l'evento appare decretato e il gioco con la morte si sposta nella tela di El Greco, tenendo in scacco la fine, impossibile finché esiste il quadro, dove si Ë spostato l'eterno ritorno all'origine, da cui ricominciare tutto, uguale, come il Psycho di Van Sant o Il mistero delle 12 scimmie.