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considerazioni interdisciplinari a cavallo tra cinema e filosofia
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D'ailleurs, Derrida
di Safaa Fathy - Egitto - 2000 - VC
Festival del cinema africano di Milano

  • D'altronde Derrida
  • Del resto Derrida
  • Di tutti i Derrida
  • D'altrove Derrida
  • Dappertutto Derrida
  • Da dentro Derrida
  • D'altro Derrida
  • Dell'impossibile Derrida
  • Dell'indicibile Derrida
  • Dei delitti e delle pene di Derrida
  • Di nuovo Derrida
  • Il segreto va percepito e per questo ci sono le parole che perdono il segreto indicibile

    E allora Derrida va a inscenare una piéce con 4 attori (Hegel, Mandela, Clinton, Tutu): Le mot de la reconciliation, dove l'atto della parola va automaticamente a iniziare al riconciliazione: potenza della dialettica vuole che in qualsiasi momento si manifesti la parola, in quell'istante si comincia a riconciliarsi. Rimargina la ferita. Ogni ferita lascia una traccia, una cicatrice come quella che ha sul volto l'uomo di Intimacy, ma che è anche il segno che la circoncisione lascia sul corpo e di nuovo la scrittura s'intreccia con l'epidermide: il corpo come palinsesto sempre pronto a raccogliere le tracce sparse dalla narrazione.

    La comparsa della dialettica (Hegel) è il primo passo, il problema ora è come parlare a tutti; e qui entra in scena MandelaÖ

    Il seminario in corso è sulla predominanza degli schemi ebraico-cristiani, di tutto ciò che è abramico. La morte di dio è un fenomeno tipicamente cristiano: è il principio di autodecostruzione del cristianesimo

    Derrida insegna nelle austere aule francesi e sulle popolose scrivanie díAmerica/Dappertutto Derrida
    Uomo della contraddizione, filosofo in-segnante, maitre a penser di generazioni qui e là dal mare; Derrida è un gaudente, è conviviale, ha insegnato dappertutto ha scritto su tutto e tutti e per nessuno, ospite in americhe e orienti ha vivificato la filosofia come incontro, simposio, Platone novello; godereccio anche, e fa un poí ridere che uno che passa la vita di colloquio in colloquio costruisca la sua filosofia intorno alla scrittura infinita.

    E infinitamente mescola nei suoi saggi e discorsi pensatori lontanissimi e allíapparenza contraddittori, perché i margini del pensiero sono dappertutto e la contraddizione non esiste fuori dal sistema, qui ci parla del perdono in funambolici aggregati di pensatori, Hegel, Mandela e tutti quelli che volete, tanto il pensiero di Derrida dà ospitalità e rifugio a tutti (e progetta nel reale, nel senso che architetta, una casa rifugio per tutti gli intellettuali del mondo; eccoci ad uníaltra disciplina che non si separa più dalle altre).