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Paura e disgusto a Las Vegas, "una Divina Commedia alla mescalina"
HUNTER S. THOMPSON
CONTROCULTURA & GONZO-JOURNALISM 

Hunter S. Thompson, Paura e disgusto a Las Vegas. Una selvaggia cavalcata nel cuore del sogno americano" con le illustrazioni originali di Ralph Steadman; in appendice: Autori Associati, Piccola Enciclopedia Psichedelica.

Bompiani, Milano 1998; a cura di Sandro Veronesi. pp.272, £.26.000

 

Per la gran parte dei lettori italiani, Hunter S. Thompson è pressoché uno sconosciuto. E' un nome che inizia a circolare con una qualche insistenza solo ora che finalmente arriva anche sui nostri schermi la trasposizione cinematografica, firmata Terry Gilliam, del suo testo più noto, "Fear and Loathing in Las Vegas: A Savage Journey to the Heart of the American Dream" (cioè Paura e disgusto/delirio a Las Vegas: una selvaggia cavalcata nel cuore del sogno americano). Oltre alla seconda edizione Bompiani di questo volume, di cui parleremo, sugli scaffali è ora presente anche la traduzione del primo libro di Thompson, "Hell's Angels", per le edizioni ShaKe (Milano, 1998; £.28.000). Prendendo spunto da questa uscita, la rivista "Pulp" si sofferma sull'autore traducendo e pubblicando anche una intervista che ripercorre la sua avventura a Las Vegas (Pulp, n.16, nov.-dic. 98, pp. 24-27; cfr. anche il n.13). E mentre il nome di Thompson fa capolino nelle recensioni del discusso film, troviamo anche un suo ritratto firmato Fernanda Pivano sul numero corrente di "Ciak" (febb. '99).

La biografia di Thompson è avvolta nella leggenda; informazioni sull'autore sono riportate da Veronesi alla voce 'H.S. Thompson' nella "Piccola Enciclopedia Psichedelica" in appendice all'edizione Bompiani: informazioni principalmente bibliografiche, mentre per l'incerta biografia Veronesi cede la pagina all'autore stesso, riportando la nota (auto)biografica che Thompson scrisse per la prima edizione britannica di "Fear and Loathing in L.V." (datata 1972; in Italia il libro è stato tradotto per la prima volta nel 1978): un brano che, per contenuti e taglio, non smentisce ciò che si può fiutare dietro al Raoul Duke protagonista del romanzo di Vegas. Thompson è un giornalista americano, "ha un debole congenito per le 44 Magnum" e la droga, alleva doberman; nel '67 pubblica un suo "reportage" sugli Hell's Angels, famosa e poco rassicurante gang di motociclisti californiana; il libro diventa un classico del "nuovo giornalismo americano", come lo diventa il suo secondo lavoro, "Paura e disgusto..." pubblicato sulla rivista Rolling Stone (di cui è uno storico collaboratore); poi, passa al giornalismo politico con lo pseudonimo di dottor Gonzo, e si candida per il partito Freak Power Uprising. La critica l'ha snobbato per vent'anni, oggi è riconosciuto come un autore che sarà ricordato (non solo un classico della controcultura).

Il suo statuto di autore-culto è facilmente verificabile su Internet, per il numero e la ricchezza dei siti dedicatigli: se "ufficialmente" le notizie su Thompson sono schematiche onde evitare le trappole dell'invenzione provocatoria, in Rete il materiale abbonda, rivelandosi talvolta anche di un certo spessore. È il caso del sito in cui, tra i moltissimi testi, ne rintracciamo uno di Christine Othitis su "Origini e concetto di "gonzo journalism"".

Thompson è infatti considerato il padre del "gonzo journalism", una frangia del "new journalism" americano il cui tratto caratteristico è dato dal coinvolgimento in prima persona del giornalista, dalla partecipazione alla realtà in oggetto: la simulata assenza di filtro del giornalismo classico non solo viene a mancare, ma anzi viene narrata (e sviscerata, in "Paura...") l'esperienza soggettiva di chi scrive: il filtro è tanto evidenziato da rimpiazzare, magari cancellare, l'oggetto analizzato con una sua istantanea distorta. La divagazione non è un optional. Il resoconto "gonzo" va oltre il semplice reportage, confina con la fiction attraverso lo stile e (soprattutto) perché della fiction presenta il tratto fondamentale, il personaggio è lo scrittore stesso.

Una intuizione ancora oggi rintracciabile in certe produzioni e tendenze; ad esempio nei lavori di David Foster Wallace, vero e proprio neo-gonzo (cfr. "Una cosa divertente che non farò mai più", Minimum Fax, Roma 1998).

Giornalismo "gonzo" è da non intendersi nell'accezione negativa nostrana, ma in termini opposti (tipo "ganzo" o "paraculo" suggerisce l'Enciclopedia psichedelica).

Esperienza diretta, con tutte le conseguenze del caso: Thompson si infiltra tra gli Hell's Angels (angeli dell'inferno); diventa uno di loro; conclude l'esperienza in un ospedale dove si fa rimettere insieme dopo un selvaggio pestaggio da parte dei motociclisti; e poi si mette alla macchina da scrivere.

Anche "Paura e disgusto" emerge dalla biografia dello scrittore. E' il 1971, "Sports illustrated" commissiona a Thompson 250 parole sulla Mint 400, una corsa motociclistica nel deserto intorno a Las Vegas; lo scrittore sfornerà 2.500 parole per un articolo che verrà rifiutato e diventerà poi un capitolo della versione di "Paura e disgusto" pubblicata su Rolling Stone. Un piccolo incarico, un articolo-didascalia da accompagnare alle foto: Thompson coglie l'occasione per portare con sé, via da Los Angeles, Oscar Acosta, il suo avvocato e contatto per la storia sulla morte del giornalista chicano Ruben Salazar che stava per essere pubblicata su Rolling Stone. "Una storia pesante" sulla quale Thompson voleva ancora qualche garanzia da Acosta. Così i due partono per Vegas a bordo dello "squalo rosso", una Chevrolet decappottabile rossa presa a noleggio sul Sunset Strip. Dopo qualche giorno, Acosta deve rientrare a L.A.: prima di imbarcarsi, affida a Thompson una valigetta con dentro un sacchetto di marijuana, una Colt, pallottole. "Ho pensato: "Stronzo". Butto via la pistola? Butto via quell'oncia d'erba? Certo, sarebbe stata la cosa più intelligente. Però, parliamoci chiaramente, era il 1971. Voi cosa avreste fatto?" (Pulp, p.26). Dai bloc notes di quei giorni-sotto-pressione-chimicopsicologica, tra l'affare Salazar, i rischi del bagaglio e la Mint 400, Thompson riesce a trarre "Paura e disgusto".

Che cosa è successo in quei giorni a Las Vegas? Il libro ne è il resoconto e l'incipit limita il campo delle aspettative: "Eravamo dalle parti di Barstow al limite del deserto quando le droghe cominciarono a fare effetto." Dalla prima all'ultima pagina, gli alter ego di Thompson e Acosta, il giornalista Raoul Duke e l'avvocato samoano Gonzo, sono i protagonisti di una tiratissima "cavalcata", viaggiando senza sosta sullo "squalo" o mentalmente, nel deserto come lungo la Strip di Vegas. Il carburante? "L'editore sportivo mi aveva dato anche un anticipo di 300 dollari in contanti, la maggior parte dei quali era già stata spesa in droghe estremamente pesanti. Il baule della macchina pareva un laboratorio della narcotici. Avevamo due borsate d'erba, settantacinque palline di mescalina, cinque fogli di Lsd super-potente, una saliera piena zeppa di cocaina, e un'intera galassia di pillole multicolori, eccitanti, calmanti, esilaranti... e anche un litro di tequila, uno di rum, una cassa di Budweiser, una pinta di etere puro e due dozzine di fiale di popper" ("Paura e...", p.12).

Le suite in cui i due albergheranno verranno regolarmente devastate; l'auto sarà distrutta; i conti corrisponderanno alla somma degli extra; ed autostoppisti terrorizzati scaricati nel deserto, stormi di pistrelli, fughe, agenti della California Highway Patrol, false identità, trip-senza-ritorno, e la Mint 400 che si rivelerà nient'altro che una secondaria nuvola di polvere è qualcosa che svanisce nel deserto mentre il resoconto di un paio di manciate di giorni di full-immersion psichedelica si rivelano essere lo schermo su cui scorrono le radiografie di una realtà che del Grande sogno americano non conserva nulla, anzi ne è l'ingrandimento della carcassa.

Immagini di una realtà contratta come possono essere colte solo da una retina impazzita; Uno stile fiammeggiante; Il ritmo frenetico dell'inanellamento di veri/falsi eventi narrativi, di allucinazioni: un vortice che ti risucchia al limitare del gioco di stile, la velocità dell'immobilità come un tunnel. Una pupilla-a-specchio ipertrofica, cui fa da contraltare il rimbalzare apparentemente a vuoto della parola parlata: dialoghi nervosi, divertenti, affilati come il tratto delle illustrazioni di Ralph Steadman; scrittura ruvida, e piena di energia: in continua accelerazione - un salto in avanti dopo l'altro sul terreno potenzialmente stucchevole della frenesia.

Reporter delinquenziale, Thompson si tuffa nello sfavillante e plasticoso universo della finzione e strappa tutti i sipari che incontra: Vegas, capolavoro del kitsch, regno del sogno-a-"puntate", una rocca da mettere a ferro e fuoco in senso figurato e non. Uno sberleffo acido che si rinnova grazie a sempre nuove amplificazioni chimiche, e costituisce la corsa alternativa alla Mint 400: il deserto è metaforico laddove invece è concreto. Ma è un baraccone ipercinetico, una struttura fitta basata sull'accumulo e la moltiplicazione, che inaspettatamente si apre a passaggi distesi, pause in cui alla "presa diretta" si sostituiscono una rimeditazione e i ricordi di un'epoca d'oro spezzata e perduta è gli anni '60, la Great San Francisco Acid Wave, la Love Generation e tutto il resto.

Per quanto concerne la selvaggia materia narrata, l'interrogativo che sorge nel lettore di questo reportage è, ovviamente, lo stesso che ci si pone scorrendo la sua biografia: qual è il dosaggio tra vissuto, invenzione e rielaborazione drammatica? Thompson assicura che "è tutto vero. Sono cose accadute." (Pulp cit., p.26) Ma leggendo queste sue parole, è altrettanto impossibile non immaginare la risata di Raoul Duke attraversare la materia grigia di Thompson come una lama - nell'esatto momento in cui le stava pronunciando. D'altra parte, è lo stesso Thompson a ritrarsi nel "romanzo" come un ballista impareggiabile e incallito.

Provocatorio, anarchico, demistificante, e più veloce di una fuga disperata; apparentemente sparato su un altro pianeta, ed invece ben linkato a questo, alla realtà politica statunitense e alla sua storia recente (allora contemporanea): uno sguardo paradossalmente iper-lucido che non lesina nomi e cognomi e commenti... Come una ragnatela, una texture di citazioni riferimenti nomi tra politica spettacolo costume droga media pop-culture-in-genere si stende in ogni direzione da un capo all'altro del testo: è la sua rete di salvataggio rispetto al delirio, e non è facilmente decifrabile. L'edizione Bompiani presenta in appendice una "Piccola Enciclopedia Psichedelica" redatta da un eterogeneo gruppo di "Autori Associati" che comprende venticinque firme tra scrittori e registi, studiosi e storici, critici letterari musicali cinematografici è dalla Pivano a Ghezzi, da Minà a Risi, da Baricco allo stesso Veronesi: molteplicità di sguardi (con qualche fuorifuoco). Strumento utile, grazie ad esso "Paura e disgusto a Las Vegas" torna ad essere un documento e non solo un romanzo.

luca aimeri.

 

BIBLIOGRAFIA

HUNTER S. THOMPSON:

Hell's Angels: The Strange and Terrible Saga of the California Motorcycle Gang, Random House, 1967 (ed. it. "Hell's Angels", ShaKe Edizioni, 1998)

Fear and Loathing in Las Vegas: A Savage Journey to the Heart of the American Dream, Vintage, 1971 (edizioni italiane: Paranoia a Las Vegas. Un trip selvaggio al cuore del sogno americano, Arcana Editrice, Roma 1978, trad. di A. Gini; Paura e disgusto a Las Vegas. Una selvaggia cavalcata nel cuore del sogno americano, Bompiani, Milano 1996-1998, a cura di S. Veronesi).

Fear and Loathing on the Campaign Trail '72, Warner, 1973.

The Great Shark Hunt: Strange Tales from a Strange Time; The Gonzo Papers Vol. 1, Ballantine, 1979,

The Curse of Lono, Ballantine, 1983.

Generation of Swine: Tales of Shame and Degredation in the Eighties; The Gonzo Papers, Vol. 2, Simon and Schuster, 1988.

Songs of the Doomed: More Notes on the Death of the American Dream; The Gonzo Papers, Vol. 3, Simon and Schuster, 1990.

Screwjack, Neville, 1991.

Better Than Sex: Confesssions of a Political Junkie; The Gonzo Papers, Vol. 4, Ballantine, 1994.

The Proud Highway 1957-1967. Vol. 1 of the Fear and Loathing Letters, The Desperate Saga of a Proud Southern Gentleman, Villard, 1997.

Mistah Leary, He Dead, X-Ray Books, 1997

The Rum Diary, Simon and Schuster, 1998.

MONOGRAFIE:

Hunter S. Thompson, William McKeen, G.K. Hall, Boston 1991.

Hunter. The Strange and Savage Life of Hunter S. Thompson, E. Jean Carroll, Dutton, New York 1993.

Fear and Loathing: The Strange and Terrible Saga of Hunter S. Thompson, Paul Perry, Thunder's Mouth Press, New York 1993.

When the Going Gets Weird. The Twisted Life & Times of Hunter S. Thompson, Peter O. Whitmer, Hyperion, New York 1993.