Home Page

| News |

Reporter | Links | Chi siamo | Contatti

Titolo Pagina

57ª Mostra Internazionale del Cinema
di Venezia

Lontano in fondo agli occhi

Oggetto : Lontano in fondo agli occhi ,uno dei pochi film italiani presenti a Venezia (leggi il pressbook in formato Word)

Quando si parla della crisi del cinema italiano ,io penso che si debba parlare della crisi non dei contenuti e dell'industria cinematografica in sé, ma dei contenitori ,dell'organizazione della distribuzione, dell'ineguatezza strutturale delle Sale che programmano senza pubblicita ne proposte di lettura culturali.
E' impossibile affrontare il mercato sensa una reale pubblicità del prodotto filmico e la necessità di nuove proposte e inserimenti in situazioni ed eventi più diretti e coinvolgenti per i potenziali spettatori .
Insomma se internet pùo essere di supporto alla diffusione di un film ed altre strade vanno trovate soprattutto partendo dal suo essere un prodotto culturale, la base sono contenuti e corpo del film che ,in un film prodotto da una piccola casa di produzione la Wunderkammer ,e girato da un esordiente come Giuseppe Rocca ci sono davvero.
Sono riuscito a vedere, in una saletta del reparto sviluppo stampa di Cinecittà , con pochissimi amici ,questa opera prima del regista Giuseppe Rocca.
Ero emozionato davvero ,prima perché sapevo che il film parlava di una famiglia dell'entroterra campano proprio come la mia e poi perché mi si preannunciava finalmente un film di contenuti.
Quadro di famiglia meridionale,il padre forse emigrato forse sparito,una famiglia allargata
Vi ho rivisto la napoletanità , ed il carattere quasi affidato al destino.
La famiglia con uno zio più furbo degli altri fattosi prete ed una zia che sa solo pregare un dio che deve risolvere tutto ma è solo immaginario.
Tutto un mondo di immagini sacre ammischiato con sensazioni e desideri non solo sessuali.
E' confermato che in ogni film ogni autore racconta la sua storia, ripete il film della sua vità, generalizzando sensazioni e proponendo chiavi di lettura aperte.
Non so come verrà accolto a Venezia questo film , se sarà visto o avrà un distributore, so solo che sono i film semplici e diretti di questo tipo che mi sono da sempre piaciuti, che parlano della nostra vita e della realtà che valgono la pena di essere visti anche dal grande pubblico e rientrano nella tradizione del grande cinema italiano che da sempre narra le storie del nostro popolo.
La regia mi rimanda non poco al mio amico Gianni Amelio.
Attrice eccellente alla sua prima esperienza la protagonista.
Ambienti e luci azzeccate,ma su tutto una storia reale che ha segnato e segna la vita sessuale di un ragazzino.
In un periodo in cui si vorrebbe separare il sesso dai sentimenti ,questo film sembra aprire un discorso sul sesso di un giovanissimo bambino riunificato al rapporto di amore con la serva/cameriera , con la ragazza che gli fa da madre.
La sessualità e l'innamoramento dei bambini è, secondo me , il protagonista del film .
Stavolta l'amore di un maschietto per la ragazza che lo deve accudire e che con lui vive tutta la giornata.
Manca il padre, la madre è distratta e la serva /cameriera diventa complice ed oggetto del desiderio non solo sessuale.
E il bambino è l'unica persona che comunica con la giovane Rafilina .
Fino ad arrivare ad un finale che sembra dire che l'unica maniera per liberare e amare chi si ama è dare la morte a chi gli nega di vivere .
Il bambino avvelenerà il fidanzato , in maniera semplice e definitiva risolverà i problemi della ragazza.
E per tutta la vita saranno segnati da quei ricordi .

Marco Capitelli


Archivio:
1998 - 1999

 

 

| Reporter | Links | Contatti |
| Free Cinemah | NearDark | HyperDark | Lavori In Corso |
| Gli Spostati | VideoSofia | CineForum | GiàCarta | ClipArt |
| Chapeau | Ponti | Godard Tracker |
| Home Page |