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reportage da festival ed eventi, interviste e incontri
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Mostra del Cinema di Venezia 2003

I premi:

 

Logo della mostra

Leone d’oro per il miglior film: Vozvrascenje - The return di Andrey Zvyagintsev

Premio San Marco per il miglior film di Controcorrente: Vodka Lemon di Hiner Saleem

Leone d’argento, premio alla regia: Takeshi Kitano per Zatoichi

Leone d’argento, gran premio speciale della giuria: Randa Chahal Sabbag, Le cerf-volant

Premio per un contributo individuale di particolare rilievo: a Marco Bellocchio per la sua sceneggiatura di Buongiorno, notte

Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile: Sean Penn per 21 grammi

Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile: Katja Riemann per Rosenstrasse

Controcorrente, miglior attore: Asano Tadanobu per Last life in the Universe

Controcorrente, migliore attrice: Scarlett Johansson per Lost in translation

Premio Luigi De Laurentiis per l’opera prima: The return di Andrey Zvyagintsev

Miglior regia di Controcorrente: Michael Schorr, Schultze gets the blues

Leone d’argento per i cortometraggi: Neft – The Oil di Murad Ibragimbekov

Premio Mastroianni per l'attore emergente: Najat Benssallem, esordiente non professionista in Raja di Jacques Doillon

Premio Uip il miglior cortometraggio europeo: The Trumouse show di Julio Robleda

Menzioni speciali: all'opera prima Ballo a tre passi di Salvatore Mereu (Settimana della critica); a The last train di Alexey Alexeyevich German (Nuovi territori); a La quimera de los heroes di Daniel Rosenfeld (Controcorrente); a Hochbetrieb di Andreas Krein (Cortometraggi)


Il commento:

Forse si può persino capire perché Buongiorno, notte di Marco Bellocchio non abbia vinto il Leone d'oro. Certo, il presidente della giuria era italiano, Stefano Accorsi anche, ma gli altri giurati no, ed il film di Bellocchio fa leva su emozioni che solo chi ha "sentito" quegli avvenimenti (gli anni delle Brigate rosse, della lotta armata, il rapimento e l'assassinio del presidente democristiano Aldo Moro) può provare. Eppure... anche volendo accreditare la scusa "Il film di Bellocchio era troppo intimamente italiano per vincere ad un festival di cinema internazionale" (ma sarà poi vero? Ettore Scola nell'edizione 1998 si fece assai meno scrupoli quando fece premiare Così ridevano di Gianni Amelio negando il Leone d'oro al ben più meritevole Emir Kusturica di Gatto nero gatto bianco - e quello, oltre ad essere decisamente uno dei film meno belli di Amelio, non era forse "troppo italiano"?), di film superiori a questo mediocre The return ce ne erano almeno due, Goodbye Dragon Inn di Tsai Ming-Liang e Zaitoichi di Takeshi Kitano. Forse la commozione suscitata dalla notizia che uno dei due ragazzini protagonisti è morto subito dopo le riprese del film (come e perché non ci è dato sapere) ha fatto del suo, fatto si è che si è scelto il film più "furbetto", più "da festival" che fosse possibile. L'ennesima occasione sprecata, ma non è certo la prima volta. Magari la prossima edizione il presidente della giuria sarà Bellocchio: potrebbero anche provare a dargli questo contentino, come fecero nel 1999 con Kusturica...
(Federica Arnolfo)


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