Festival Internazionale Cinema Giovani

Recensioni
Annotazioni sospese nel tempo "reale" del Festival

Lungometraggi in Concorso
Brat
di Alexej Balabanov
Russia 1997

35mm. 96´, col.

Un po' incerto nei primi 10 minuti, il film di Balabanov procede poi sui binari del killer movie (per intenderci, alla "Leon") regalandoci squarci inaspettati sulla Russia di oggi, un paese senza alcuna direzione morale o politica. Tutto si svolge a Leningrado (meglio: a S. Pietroburgo o "Peter", come viene amichevolmente chiamata dai gangster che la controllano). Il fratello del titolo viene raggiunto all'inizio del film da Danila, ragazzo di campagna che ha come unica esperienza quella di un anno di leva nelle retrovie. Il regazzo però dimostra subito una grande competenza nell'uso di armi ed esplosivi, facendo così molti lavoretti per il fratello maggiore, che a sua volta sta per essere incastrato dai padrini locali. Tra barboni, ragazze punk che non pensano che a farsi, discoteche e molta musica rock locale (anche in Russia, dunque, attecchisce il trip-hop!), Danila lascia una scia di cadaveri e resta sempre più solo. Alla fine capisce che il vero potere sta a Mosca, e lì si reca, dopo aver perdonato il fratello traditore che aveva cercato di sacrificarlo al posto suo.

Una gradita sorpresa, appassionante e con un ritmo inaspettato. Un 35 mm sporco e disordinato, recitato in modo quasi sempre sobrio: può piacere anche al di fuori del circuito dei festival.

Pietro Izzo


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