Festival Internazionale Cinema Giovani

Recensioni
Annotazioni sospese nel tempo "reale" del Festival

Robert Kramer
Notre nazi / Unser Nazi
di Robert Kramer
Francia, RFT 1984

Thomas Harlan (figlio di Veit Harlan, uno dei registi cari a Goebbels, oltre che autore del razzistico Suss, l'ebreo) sta girando un film-inchiesta (Wundkanal) su Alfred Filbert, ex-gerarca delle SS. Il film in pratica è un'intervista-interrogatorio dove il protagonista è una specie di imputato. Robert Kramer è presente sul set e registra tutto con la sua fedele videocamera. Un film all'interno di un altro film? Una Mise en abyme? Nient'affatto; se c'è metacinematograficità è un fatto puramente accidentale. L'intenzione di Kramer è quella di penetrare nella personalità dell'ex-ufficiale nazista, metterlo a nudo mostrandolo interamente e a tutto tondo, senza maschere che distanzino (la divisa) e pregiudizi che lo condannino (la sua ideologia ed i suoi crimini). Filbert è un criminale nazista ma Kramer lo mostra ontologicamente uomo, prescindendo dagli effetti che può suscitare.

Contemporaneamente Unser nazi è una riflessione sull'arbitrarietà del potere giudicante, sull'errore di pensarsi acriticamente nel giusto. E per rendere ancora più drastica la sua visione, Kramer sceglie un figuro ingiustificabile, egoista, malvagio, talmente indifferente ai sentimenti da ignorare perfino il nome dei propri nipoti. Di fronte a quello che si sarebbe tentati di ritenere la colpa fatta uomo, l'individuo corre il rischio di ergersi a giudice, condannando la parte avversa solo perché depositaria di un'ideologia ritenuta aberrante. Il giudizio è ancora più condannabile nel momento in cui a garantirlo è una sorta di potere: Filbert è in pratica ostaggio della troupe, solo e colpevole per il solo fatto di trovarsi in quelle condizioni.

Un lavoro estremo Unser nazi, un film che mette a nudo ancora una volta contraddizioni, false sicurezze, idee senza critica. Ed ancora una volta è l'uomo moderno il centro del messaggio di Kramer, i suoi rapporti con il potere, la sua ideologia, la capacità di un'accurata analisi ed anche, perché no?, le sue paure che generano colpe.

Giampiero Frasca


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