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reportage da festival ed eventi, interviste e incontri
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Taormina Film Festival
Taormina, 6-13 luglio 2002

Diario

9 luglio

Temuti, aspettati, ve lo garantisco arrivano sempre. Sono gli inconvenienti, i piccoli soprusi del caso che fanno credere alle code del Diavolo. E ieri naturalmente è successo. È stata una divertente digressione perché si è sentita la reazione del pubblico. Ma veniamo ai fatti. Prima The Last blues, il film ungherese che passerà alla storia come remake infernale di Christine macchina infernale inizia a ballare e per mezz'ora ha strapazzato insieme agli occhi la pazienza degli spettatori . Poi il diavolo ha messo la coda ancora alle 18,00 per la proiezione di Une affaire privée è successo di tutto ed è difficile essere dei buoni cronisti. Il proiezionista neanche se ne accorge e per quasi dieci minuti vediamo nostro malgrado un altro film francese prodotto da TF1, Sur le bout des doigts, di Yves D'angelo, inutili i fischi e gli applausi. La vicenda si conclude con l'intervento di Laudadio trafelato e un totale di quasi quarantacinque minuti di ritardo, che tradotti per noi cronisti critici ecc. ecc. significano prendere un boccone al volo, prima della proiezione al teatro (leggi ingoiare un panino o qualche altra schifezza in salita rischiando di asfissiare) o cenare alla fine di tutti gli spettacoli, quasi all'alba con i camerieri che ci tirano i piatti perché devono chiudere i locali.
Tra diavoli e santi mettiamo pure i due personaggi più attesi di queste giornate. Hugh Grant, l'uomo che arrapa le donne se ne va in giro con 25 uomini di staff, guardie del corpo ecc. ecc., è praticamente inavvicinabile. Willem Defoe, che è stato più diavolo e Goblin che santo sullo schermo, è invece proprio un angioletto. Tanto semplice ed umile da sembrare un San Francesco. Ieri sera è salito in cima al teatro, e si è visto il film insieme al pubblico. Quale grande star lo farebbe?

Andrea Caramanna

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