CENTRE CULTUREL FRANÇAIS DE TURIN GOETHE-INSTITUT TURIN

 

 

 

 

Cinema e arte del metissage

Programma

 

Sedi della manifestazione

Centre Culturel Français de Turin, Via Pomba 23 — Tel. 011 5157523

Centro Interculturale, Corso Taranto - Tel 011 4429700

Cinema Massimo, Via Verdi 18 — Tel. 011 8138511

Cinema Teatro Baretti, Via Baretti 4 — Tel. 011 655187
Hiroshima Mon Amour, Via Bossoli 83 — Tel. 011 3176636

L’ingresso a tutte le proiezioni, al concerto e all’incontro conclusivo è gratuito, fino ad esaurimento dei posti in sala, ad eccezione delle proiezioni presso il Cinema Teatro Baretti che sono a pagamento (lunedì 3.00 euro; sabato e domenica 4.20 euro)

 

 

Mercoledì 26 ottobre

Ore 20.30, Cinema Massimo

Pimprenelle di Yamina Benguigui, 2001, 4 min. (francese, sottotitoli italiani)

Una fata "abbronzata" anima un compleanno di bambini in una famiglia borghese.

Crossing the Bridge. The Sound of Istanbul (Attraverso il ponte. I suoni di Istanbul) di Fatih Akin, 2005, 90 min. (tedesco, sottotitoli italiani)

Un caleidoscopico ritratto della metropoli turca e dei suoi diciotto milioni di abitanti. Il regista tedesco di origini turche Fatih Akin e il musicista berlinese Alexander Hacke ne esplorano luoghi e cultura attraverso la sua innovativa scena musicale, dove interagiscono artisti appartenenti a generazioni e generi musicali apparentemente distanti: l'ottantaseienne star radiofonica Senar e giovani gruppi hip hop, la tradizione della cantante curda Aynur e del clarinettista rom Selim Sesler, la tecno con influenze sufi di Mercan Dede e la "psychobelly dance music" dei Baba Zula, per non citarne che alcuni.

Introducono e discutono il film con il pubblico Alexander Hacke e i musicisti del gruppo Baba Zula.

Il film è presentato in anteprima italiana pergentile concessione della Fandango Film, suo distributore italiano, e Bavaria International.

Giovedì 27 ottobre

Ore 18.30, Centre Culturel Français

Little Senegal di Rachid Bouchareb, 2001, 93 min. (francese, sottotitoli italiani)

Appassionato dalla storia del suo popolo, Alloune, guida alla "Maison des Esclaves" di Gorée, decide di partire per l’America alla ricerca dei discendenti dei suoi antenati deportati secoli prima. Dalle piantagioni del Sud a Little Senegal, quartiere africano di Harlem, Alloune ritrova diversi parenti, ma il sogno di riunire la famiglia si scontra con tutte le contraddizioni esistenti tra l’America Nera e la sua eredità africana.

 

Ore 22, Hiroshima Mon Amour

Concerto di Baba Zula

Baba Zula è uno dei gruppi di Istanbul che meglio sa esprimere in musica la sintesi di oriente e occidente, tradizione e futuro di questa città. Nella loro "musica da psicodanza del ventre" si fondono la memoria e i suoni del rock psichedelico degli anni Sessanta, una voce femminile e melodie da "Mille e una notte", elettronica e ritmi che si avvalgono della collaborazione di rinomati musicisti quali i maestri del dub giamaicani Sly Dunbar e Robbie Shakespeare e o il londinese Mad Professor, o ancora Alexander Hacke, bassista dei berlinesi Einstürzende Neubauten, ospite dell’ultimo disco di Baba Zula e sul palco con loro questa sera per il loro primo concerto italiano, uno spettacolo unico e di forte impatto sonoro e visivo.

Venerdì 28 ottobre

Ore 18.30, Centre Culturel Français

Cousines (Cugine) di Lyès Salem, 2004, 32 min. (francese, sottotitoli italiani)

Durante una vacanza ad Algeri, Driss ritrova i parenti e il paese della sua infanzia, così cambiato dalla sua partenza . Quì conosce Nedjma, una lontana cugina un po’ timida e riservata, in cui risveglia la voglia di indipendenza e libertà. Ma è promessa sposa di Amrane, cugino di Driss.

Aprilkinder (Bambini d’aprile) di Yüksel Yavuz, 1999, 84 min. (tedesco, sottotitoli italiani)

Una famiglia curda di Amburgo: padre in pensione, ormai distrutto dal lavoro, madre che ne assume il ruolo mpur non sapendo una parola di tedesco, un figlio minore gangster in carriera e una figlia adolescente decisa a emanciparsi. Cem, il primogenito, onesto lavoratore, dovrà scegliere fra l'amore e il matrimonio. I "bambini d’aprile" sono i figli degli emigrati turchi in Germania concepiti durante le vacanze estive in Turchia.

Ore 21.00, Centre Culturel Français

Marie-Line di Mehdi Charef, 2000, 100 min. (francese, sottotitoli italiani)

Marie-Line guida un’unità di pulizie che lavora di notte in un supermercato. La sua squadra è composta esclusivamente di donne, per la maggior parte immigrate e non sempre in regola. Ha tendenze razziste, è ossessionata dal lavoro ben fatto e si dimostra severa con il suo piccolo gruppo. Tuttavia, tra lei e le altre donne s'instaura una relazione profonda. Dietro la corazza di "piccolo capo", Marie-Line scopre se stessa attraverso la sue impiegate.

Sabato 29 e domenica 30 ottobre

Ore 20.00 e 22.30, Cinema Teatro Baretti

Gegen die Wand (La sposa turca) di Fatih Akin, 2004, 123 min. (versione italiana)

Sibel ha tentato di uccidersi per non sottostare alle regole della brava ragazza turca. Cahit è come se fosse già morto e le regole, tanto quelle turche che quelle tedesche, le ha accantonate da un pezzo. Lei gli propone un matrimonio di convenienza, che finirà per diventare una storia d'amore "impossibile" e trasformerà le vite di entrambi. Vincitore del festival del cinema di Berlino e premiato come miglior film europeo dell'anno.

Lunedì 31 ottobre

Ore 20.30, Cinema Teatro Baretti

Mémoires d’immigrés — L’heritage maghrébin (Memorie d’immigrati — L’eredità magrebina) di Yamina Benguigui, 1998, 160 min. (francese, sottotitoli italiani)

"Questo film è il racconto del mio viaggio nel cuore dell'immigrazione magrebina in Francia. La storia dei padri, delle madri, dei figli, la storia di mio padre, di mia madre, la mia storia. Il cinema mi ha prestato un’ identità, quella di regista, per ricostruire quella che trascuravo, figlia di immigrati. Alla ricerca di questa identità, alcuni sono stati tentati dall’islam, altri hanno imboccato la strada della delinquenza. Molti di loro sono riusciti ad integrarsi." (Y. Benguigui)

Introduce il film la regista Yamina Benguigui

Martedì 1 novembre

Ore 16.00, Centre Culturel Français

Im Juli (Luglio) di Fatih Akin, 2000, 100 min. (tedesco, sottotitoli inglesi)

Ad Amburgo, in una notte d’estate, un giovane e posato insegnante di fisica conosce una ragazza di Istanbul. L'unica possiblità di rivederla sarà trovarsi sotto il ponte sullo stretto del Bosforo fra una settimana esatta. Ne scaturisce un road movie comico e romantico attraverso le frontiere d'Europa costellato di situazioni paradossali e incontri con personaggi che lasceranno il protagonista senza soldi né passaporto, drogato e malmenato, ma gli cambieranno la vita.

Ore 18.00, Centre Culturel Français

L’Esquive (La Schivata) di Abdelatif Kechiche, 2004, 119 min. (francese, sottotitoli italiani)

Il quindicenne Krimo vive in un quartiere di case popolari nella periferia di Parigi. Sua madre è impiegata in un supermercato, suo padre in prigione. Krimo si innamora della sua compagna di classe Lydia, una pettegola vivace e maliziosa, appassionata di teatro. Per tentare di sedurla, decide di interpretare una parte in un’opera teatrale di Marivaux che devono recitare assieme. César per il Miglior Film 2005.

Ore 20.30, Centre Culturel Français

Clan Destin (Clan Destino) di Abdel Hamid Krim, 2000, 14 min. (francese, sottotitoli italiani)

Come tutti i giorni, Omar raggiunge Tchato, Moulay e Fouad sul molo del porto di Oran. Testimone di una transazione tra un trafficante di droga e un marinaio, Fouad avverte i suoi amici. Moulay e Tchato decidono di sfruttare la situazione per realizzare un sogno : partire per la Francia.

Kurz und schmerzlos (Rapido e indolore) di Fatih Akin, 1998, 95 min. (tedesco, sottotitoli italiani)

Tre giovani - un turco, un greco e un serbo - e la mafia albanese. Una storia di amore, amicizia e tradimento ambientata ad Altona, quartiere di Amburgo dove il regista è cresciuto. Paragonato a Mean Streets di Scorsese, è il film d'esordio di Fatih Akin che lo ha rivelato come nuova promessa del cinema tedesco.

Mercoledì 2 novembre

Ore 18.30, Centre Culturel Français

Lola und Bilidikid (Lola e Billy the Kid) di Kutlug Ataman, 1999, 91 min. (tedesco, sottotitoli inglesi)

La scena dei travestiti turchi di Berlino, il machismo di altri connazionali e il razzismo omofobico di alcuni giovani tedeschi sono l'ambiente in cui si svolge un dramma familiare - raccontato con uno stile capace di unire lucidità e passione come nel miglior Fassbinder - che rivela la pervasività, ma anche la fragilità, di alcune regole del gioco che sembrano accomunare le due culture.

Ore 21.00, Centre Culturel Français

Die Liebenden vom Hotel von Osman (Gli amanti dell’Hotel Osman) di Idil Üner, 2001, 14 min. (tedesco, sottotitoli inglesi)

Due amanti, entrambi tedeschi di origini turche, vogliono passare una notte in un hotel con vista sul Bosforo. Non essendo sposati, devono inventarsi qualcosa. Interpretato da Fatih Akin e la regista stessa, affermata attrice turcotedesca qui allla sua opera prima come regista) e premiato come miglior cortometraggio tedesco dell'anno.

Viva l’Aldjérie (Viva l’Aldjeria) di Nadir Mokneche, 2004, 113 min. (francese, sottotitoli italiani)

Ad Algeri una famiglia vive in un hotel del centro dall’inizio delle violenze terroriste. Goucem, la figlia, si è organizzata una vita emancipata, un lavoro tranquillo, un amante sposato e dei week-end in discoteca. Papicha, la madre, ballerina in pensione, soffre di depressione, divisa tra paura e nostalgia. Fifi, amica di Goucem, si prostituisce e diventa preda di un gruppo di integralisti. Tutte e tre lottano per sopravvivere in una capitale in pieno cambiamento.

Giovedì 3 novembre

Ore 20.30, Cinema Massimo

Getürkt (Pacco turco) di Fatih Akin, 1997, 12 min. (tedesco, sottotitoli italiani)

Un giovane turco di Amburgo in vacanza nella casa dei genitori sul Mar Nero si mette nei guai facendo credere ai "duri" del luogo di poter fornire loro della droga. Una parodia degli stereotipi da gangster movie interpretata dallo stesso regista.

L’Afrance di Alain Gomis, 2002, 90 min. (francese, sottotitoli italiani)

El Hadj è partito dal Senegal per venire a studiare a Parigi. Per lui, ritornare nel suo paese per partecipare allo sviluppo economico è un dovere. Ma questo futuro è rimesso violentemente in questione dalla realtà della sua vita in Francia.

Venerdì 4 novembre

Ore 18.30, Centre Culturel Français

Die Auslandstournee (Tournée all’estero) di Ayse Polat, 1999, 91 min. (tedesco, sottotitoli inglesi)

Senay, una ragazzina undicenne, alla morte del padre si ritrova con un vecchio amico di lui, il cantante omosessuale Zeki, con il quale intraprende un lungo viaggio in macchina da Parigi a Istanbul attraversando Germania, Francia e Turchia sulle tracce di una madre che non ha mai conosciuto. Film d'esordio della regista tedesca di origini curde, recentemente premiata al festival di Locarno.

Ore 21.00, Centre Culturel Français

Sevda heisst Liebe (Sevda significa amore) di Sinan Akkus, 2000, 14 min. (tedesco, sottottitoli inglesi)

Pistola in pugno, Yussuf "protegge" l'onore della sorella contro lo stesso volere di lei. Ma un'improvvisa inversione di ruoli fra accusato e accusatore finisce per mostrare l'assurdità della situazione.

Inch’Allah dimanche (Inch’Allah domenica) di Yamina Benguigui, 2001, 98 min. (francese, sottotitoli italiani)

Francia, 1974. Zouina arriva dall’Algeria con i suoi tre bambini e la suocera per raggiungere il marito, che lavora qui in un fabbrica da dieci anni. Tra l’aggressività dei vicini, i rimproveri della suocera, e i silenzi del marito, Zouina tenta di abituarsi al suo nuovo quotidiano in esilio. Saputo che un’altra famiglia algerina abita nei paraggi, infrange il divieto di lasciare da sola le pareti domestiche pur di conoscere i suoi connazionali.

Sabato 5 e domenica 6 novembre

Ore 20.00 e 22.30, Cinema Teatro Baretti

Exils di Tony Gatlif, 2004, 103 min. (versione italiana)

Discendente di una famiglia di francesi d’Algeria, Zano e la sua compagna Naïma si lanciano sulla strada attraverso la Francia e la Spagna per raggiungere Algeri e conoscere la terra che i loro genitori hanno dovuto abbandonare. Innamorati della libertà, questi due figli dell'esilio ripercorrono - da un incontro all'altro, da un ritmo techno ad un flamenco - a ritroso il cammino dell'esilio, con la speranza di ritrovare se stessi alla fine del viaggio. Premio per la regia a Cannes nel 2004.

Lunedì 7 novembre

Ore 21.00 e 22.30, Cinema Teatro Baretti

Wir haben vergessen zurückzukehren (Ci siamo scordati di tornare a casa) di Fatih Akin, 2001, 60 min. (tedesco, sottotitoli italiani)

Attraverso i racconti dei propri genitori, giunti in Germania negli anni Sessanta, il regista delinea la storia di quegli immigrati che hanno accantonato il sogno di tornare in Turchia, altri parenti che sono invece rientrati raccontano le proprie esperienze e difficoltà di reinserimento. Fatih Akin, nato in Germania, si trova "in mezzo" a questi due mondi e, come un abile DJ (sua seconda passione dopo il cinema) ne ricuce e ricompone i frammenti.

Martedì 8 novembre

Ore 17.30, Centre Culturel Français

Deutsche Polizisten (Poliziotti tedeschi) di Aysun Bademsoy, 2000, 60 min. (tedesco, sottotitoli inglesi)

La regista, berlinese nata in Turchia, accompagna alcuni poliziotti di origini turche e yugoslave durante il loro lavoro nei quartieri di Kreuzberg e Neukölln. Situazioni quotidiane che li portano faccia a faccia con immigrati come loro sono occasione di riflessioni sul significato dell'integrazione.

Ore 18.30, Centre Culturel Français

Dealer (Spacciatore) di Thomas Arslan, 1998, 74 min. (tedesco, sottotitoli inglesi)

Scene di vita quotidiana di un giovane spacciatore turco a Berlino: a casa le attenzioni e l'affetto per la figlia piccola e i rimproveri della compagna per i suoi fallimentari tentativi di cambiare lavoro, per strada la routine con i clienti, il boss e la minaccia incombente della galera e dell'espulsione. Raccontato in uno stile introspettivo e mai enfatico tipico di quella "scuola di Berlino" di cui il regista è oggi uno dei maggiori esponenti.

Ore 21.00, Centre Culturel Français

Paris selon Moussa (Parigi secondo Moussa) di Cheik Doukouré, 96 min. (francese, sottotitoli italiani)

L'agricoltore Moussa è mandato in Francia dal suo paese in Guinea per comprare una motopompa destinata all’irrigazione dei campi della cooperativa. A Parigi Moussa si fa rubare metà dei soldi affidatigli e viene coinvolto in una serie di situazioni inaspettate, tra le quale l’occupazione di una chiesa parte di alcuni africani senza documenti.

Mercoledì 9 novembre

Ore 18.30, Centre Culturel Français

L’Esquive (La Schivata) di Abdelatif Kechiche, 2004, 119 min. (francese, sottotitoli italiani)

Il quindicenne Krimo vive in un quartiere di case popolari nella periferia di Parigi. Sua madre è impiegata in un supermercato, suo padre in prigione. Krimo si innamora della sua compagna di classe Lydia, una pettegola vivace e maliziosa, appassionata di teatro. Per tentare di sedurla, decide di interpretare una parte in un’opera teatrale di Marivaux che devono recitare assieme. César per il Miglior Film 2005.

Ore 21.00, Centre Culturel Français

Jean-Fares di Lyès Salem, 2001, 11 min.

La sera della nascita del figlio, Driss Ben-Yali è solo per le strade della città. Juliette, sua moglie, e il figlio sono rimasti in clinica. Telefona a casa ad Algeri e ai genitori di Juliette a Versailles, per annunciare la grande notizia. Ma la discussione sul nome del bambino, con i suoi genitori prima, con i suoceri poi, rovina la festa.

Solino di Fatih Akin, 2002, 124 min. (italiano e tedesco, sottotitoli italiani)

Primi anni Sessanta: Rosa e Romano, giovane coppia pugliese, si trasferiscono in Germania con i due figli. Negli anni la famiglia si conquista la tranquillità economica e i due bambini crescono e diventano adulti in una società che, soprattutto per i giovani, sta rapidamente cambiando. L'amore e la passione per il cinema divideranno i due fratelli tra Germania e paese natale.

Giovedì 10 novembre

Ore 20.30, Centro Interculturale

"La cultura apre alla parola" — Tavola rotonda sull'arte del metissage

Moderatore: Enrico Verra, regista

Intervengono: Artur Becker, scrittore

Antonia Naim, giornalista cinemtogrfica

Nella serata conclusiva della manifestazione tre esponenti della "cultura del métissage" discuteranno con il pubblico dell'identità culturale dell'artista e di come l'espressione artistica possa contribuire all’elaborazione di nuove forme identitarie quando paese d'origine, paese di residenza e paese di lavoro non coincidono. Il confronto tra la realtà italiana, tedesca e francese costituisce un'occasione di scambio e di riflessione su quanto l'arte può fare — specialmente il cinema — per migliorare il dialogo interculturale fra Europa e paesi del Mediterraneo.