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Voleur de vie
Anno: 1998
Regista: Yves Angelo;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: Francia;
Data inserimento nel database: 05-09-1998


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Voleur de vie
di Yves Angelo
Con Emanuelle Béart, Sandrine Bonnaire, André Dussollier, Bulle Ogier

Visto 
a Venezia 98Ritratto di famiglia in un interno in Bretagna a metà strada tra Bergman e "The Winter Guest".
Olga e Alda sono due sorelle, molto legate ma assai diverse: così riservata e morigerata è Olga, dedita alla famiglia e alla figlia Sigga, del cui padre nulla si sa ma si capisce nel corso del film che mai è stato presente, così sfrenata e vivace è Alda, che passa senza scrupolo da un amante ad un altro, senza mai fermarsi su nessuno. Due donne diverse, o due facce della stessa medaglia? E' evidente che il regista si è fortemente ispirato a certo cinema e a certe atmosfere del grande regista svedese (persino gli aspri paesaggi dove è ambientata la storia vi si avvicinano), in particolare il Bergman di "Persona" e di "Sussurri e grida". Ma visto che siamo a Venezia, come non pensare al bel "The Winter Guest" in concorso lo scorso anno, dove invece che due sorelle a confrontarsi in un paesaggio aspro erano una madre e una figlia?

E, alla fine, il peccato principale di questo film, nonostante l'indubbia bravura delle due attrici principali, è proprio nella sua scarisissima originalità, nel pesante senso di deja vu che aleggia durante tutta la visione. Tutto già visto, e tutto assai lontano dalle difficili e indimenticabili atmosfere bergmaniane: anzi, tentare un qualsiasi tipo di confronto toglierebbe anche quel poco di valore che pure c'è, in questa a mio parere assai modesta prova. Che è l'ennesima conferma che il cinema francese riesce meglio nelle atmosfere leggere e poco pretenziose di, per esempio, Eric Rohmer, anche lui in concorso alla 55a Mostra del cinema di Venezia con il film "Conte d'automne".