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La notte dei morti viventi - The Night of the Living Dead
Anno: 1968
Regista: Gorge A. Romero;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 01-04-2004


La grande guerra

La notte dei morti viventi.  Gorge A. Romero. 1968. USA.

Attori: Duane Jones, Judith O'Dea, Russell Streiner, Karl Hardman, Keith Wayne, Judith Ridley

Durata: 96’

Titolo originale: The Night of the Living Dead

 

 

USA. Pennsylvania, nei pressi di Pittsburgh. L’automobile di Johnny e Barbra lenta si avvicina al cimitero: fratello e sorella stanno andando a far visita alla tomba del padre. Dopo aver deposto i fiori, sono aggrediti da un uomo e solo Barbra riesce a fuggire rifugiandosi in una casa disabitata. Pochi istanti dopo giunge Ben, un uomo di colore che si barrica con lei nella casa, seguito da altri esseri come quello che aveva aggredito Barbra. Dopo averne uccisi tre, Ben si accorge che non possono più tentare la fuga perché la casa incomincia ad essere circondata da altri esseri. Brucia il cadavere di uno di loro fuori della porta d'ingresso e scopre che temono il fuoco. Con tutte le tavole che trovano, riescono a bloccare tutte le entrate di una parte della casa. Ben racconta a Barbra di come sia riuscito a sfuggire ad un’aggressione avvenuta all’uscita di un distributore di benzina e lei, raccontandogli quanto accaduto, cerca di scappare di casa per raggiungere il fratello che ha lasciato al cimitero. Ben è costretto a colpirla per tranquillizzarla. Alla radio ascoltano che l’emergenza si sta allargando a tutta la contea e, appiccando altri mobili, continuano a tenere alla larga i mostri. Cercando qualcosa di utile in un armadio, Ben trova un fucile e delle munizioni. Altre notizie alla radio parlano di una strana forma di cannibalismo che colpisce un esercito di non meglio identificati assassini. Dalla cantina appaiono Tom ed Harry che si erano nascosti credendo che Ben e la donna fossero altri di quegli esseri. Harry Cooper prova a convincere i due ad andare di sotto dove c’è sua moglie Helen con la figlia, quest’ultima ferita da un’aggressione di quegli esseri. Tom, chiamando su la sua ragazza Judy, anch’ella nascosta in cantina, decide di aiutare Ben e di evitare di tornare di sotto, luogo che nel caso di un’invasione degli esseri si potrebbe rivelare una trappola senza uscita. Barricati di sotto, Helen chiede al marito di poter tornare con gli altri che nel frattempo sono riusciti a trovare un televisore dal quale apprendono l’origine probabile di quanto sta accadendo: una particolare sonda spedita sul pianeta Venere emana una radiazione in grado di riportare in vita coloro che sono appena deceduti, stimolando in loro il cannibalismo. La guardia Nazionale ha attivato unità di soccorso in tutta la contea e la più vicina da raggiungere per quelli che stanno chiusi in casa è a Willard. Avendo un furgoncino a secco di carburante, decidono di collaborare tutti per andare alla pompa di benzina vicino alla casa. Ben e Tom escono di casa coperti da Harry che lancia bottiglie molotov sugli esseri, nel frattempo cresciuti come numero. All’ultimo momento anche Judy partecipa all’azione, ma quando riescono a fare benzina, l’auto prende fuoco a causa di una torcia e la coppia rimane coinvolta nell’esplosione. Ben riesce a tornare in casa dove con un pugno stende Harry che non lo aveva aiutato ad entrare. I mostri si cibano nel frattempo dei resti della coppia e la televisione dice che la situazione nel paese non sta migliorando. Durante l’ennesimo assalto dei mostri alla casa, il signor Cooper prova a sottrarre il fucile a Ben e questa volta è costretto a sparagli. Barba viene rapita da un gruppo che riesce a sfondare e tra i quali compare anche il fratello Johnny mentre in cantina, dove si va a rifugiare, Helen trova sua figlia che mangia il cadavere del padre. Rimane vittima anche lei dell’aggressione della piccola. Ben riesce a chiudersi in cantina dove è costretto a sparare una seconda volta ai coniugi Cooper. All’alba, giunge la ronda dello sceriffo della contea che scambia il sopravvissuto Ben per uno di quegli esseri e lo fa sparare da un cecchino. Anche il suo corpo è dato alle fiamme assieme a quello degli altri morti viventi.

Girato in bianco e nero (quasi seppiato) La notte dei morti viventi è il primo film di Romero (anche nel senso di esordio, avvenuto a soli ventotto anni) destinato a fare scuola. La storia, che non indaga troppo sulle reali colpe di quanto accade, liberamente ispirata al racconto I vampiri di Richard Matheson, è intrisa di un tale pessimismo da non lasciare eroi in vita anzi, da rendere odioso anche il solo senso della salvezza (che purtroppo passa per forza anche sul cadavere degli innocenti). Girato a basso costo (spesso riconoscibile sia l’ombra dell’operatore che la mascherina dell’obiettivo della m.d.p.), per un totale di 114.000 dollari, a questa pellicola si deve l’introduzione nel genere horror della figura dello zombie, la forma moderna del vampiro (…che agisce in stato d’ipnosi…) nato dall’inquietudine e dallo smarrimento dell’era consumistica. Ispiratore di migliaia di copie, questo film è l’eclatante antesignano della corrente più trucida e grandguignolesca del new-horror: ambientazioni provinciali e più quotidiane anziché castellane; ritmo serrato (fuga di Barbra è il perfetto esempio) e coinvolgimento estremo dei personaggi (bambina che si ciba di padre e madre). La notte dei morti viventi inizia come un gioco (Johnny che scherza con la sorella diventa la prima vittima) e finisce con l’incubo di una vita persa, quella di Ben, senza alcuna giustificazione. Vista la scarsità di mezzi a disposizione della troupe, è l’assedio l’elemento che più di tutti angoscia lo spettatore, la trappola della cantina da un lato e la folla di zombi dall’altro, posizione dalla quale non ne uscirà nemmeno l’unico personaggio davvero positivo della pellicola (e sul quale anzi il regista si accanisce nei fotogrammi finali). M.d.p. mai in asse durante tutte le scene di suspence (corsa di Barbra, assalti degli zombi, p.p. dei protagonisti) per un cinema fatto di terrore non sempre mostrato (i due lunghi racconti di Bene Barbra contribuiscono a creare ansia nello spettatore senza che niente avvenga veramente sullo schermo). Perfetti gli incastri psicologici dei personaggi: Tom e Judy che muoiono tra le fiamme, legati dalla loro fedeltà; Barbra che sotto shock cerca di aggrapparsi alla sua realtà persa, fatta di carillon, pizzi e tovaglie (il cui rapporto con il fratello Johnny può anche alludere all’incesto); Harry vittima dell’odio che sprigiona nei confronti di Ben; lo stesso Ben, vittima di un’analisi superficiale dello sceriffo (sul quale corpo sembrano infierire con ganci da macello, mentre scorrono i titoli di coda). Qualcuno lo ha definito anche come esempio di neo-realismo dell’horror: i produttori della pellicola furono Russel Streiner e Karl Hardman, rispettivamente interpreti di Johnny e Harry, a dimostrazione del fatto che Romero lavorò con attori non professionisti e facendoli girare in ambienti naturali della sua città (Rudy Salvagnini – Amarcord n° 17-18). Romero fa tesoro in questa pellicola anche di alcune regole hitchcockiane: lo sguardo di Barbra nella stanza con gli animali impagliati ricorda quello di Marion Crane (interpretata da Janet Leigh, che si guadagnò anche una nomination all’Oscar) in Psyco (1960). La notte degli zombi è anche (soprattutto) il primo capitolo di una trilogia ideata e conclusa dallo stesso Romero con Zombi (1978) e Il giorno degli zombi (1985) che meglio di questo episodio risentiranno del disgusto del regista verso ogni forma di caotico consumismo. Di questa pellicola invece, oltre ad esistere una versione colorizzata ed una rieditata nel 1998 con 13’ in più, vent’anni dopo ne è stato fatto anche un remake, La notte dei morti viventi (1990) di Tom Savini, su sceneggiatura dello stesso Romero.   

                                                                                                         

                                  

Bucci Mario

                                                                                                        [email protected]