La
notte dei morti viventi. Gorge
A. Romero. 1968.
USA.
Attori: Duane
Jones, Judith O'Dea, Russell Streiner, Karl Hardman, Keith Wayne, Judith Ridley
Durata: 96’
Titolo originale: The
Night of the Living Dead
USA. Pennsylvania, nei pressi di
Pittsburgh. L’automobile di Johnny e Barbra lenta si avvicina al cimitero:
fratello e sorella stanno andando a far visita alla tomba del padre. Dopo aver
deposto i fiori, sono aggrediti da un uomo e solo Barbra riesce a fuggire
rifugiandosi in una casa disabitata. Pochi istanti dopo giunge Ben, un uomo di
colore che si barrica con lei nella casa, seguito da altri esseri come quello
che aveva aggredito Barbra. Dopo averne uccisi tre, Ben si accorge che non
possono più tentare la fuga perché la casa incomincia ad essere circondata da
altri esseri. Brucia il cadavere di uno di loro fuori della porta d'ingresso e
scopre che temono il fuoco. Con tutte le tavole che trovano, riescono a
bloccare tutte le entrate di una parte della casa. Ben racconta a Barbra di
come sia riuscito a sfuggire ad un’aggressione avvenuta all’uscita di un
distributore di benzina e lei, raccontandogli quanto accaduto, cerca di
scappare di casa per raggiungere il fratello che ha lasciato al cimitero. Ben è
costretto a colpirla per tranquillizzarla. Alla radio ascoltano che l’emergenza
si sta allargando a tutta la contea e, appiccando altri mobili, continuano a
tenere alla larga i mostri. Cercando qualcosa di utile in un armadio, Ben trova
un fucile e delle munizioni. Altre notizie alla radio parlano di una strana
forma di cannibalismo che colpisce un esercito di non meglio identificati
assassini. Dalla cantina appaiono Tom ed Harry che si erano nascosti
credendo che Ben e la donna fossero altri di quegli esseri. Harry Cooper prova
a convincere i due ad andare di sotto dove c’è sua moglie Helen con la figlia,
quest’ultima ferita da un’aggressione di quegli esseri. Tom, chiamando su la
sua ragazza Judy, anch’ella nascosta in cantina, decide di aiutare Ben e di
evitare di tornare di sotto, luogo che nel caso di un’invasione degli esseri si
potrebbe rivelare una trappola senza uscita. Barricati di sotto, Helen chiede
al marito di poter tornare con gli altri che nel frattempo sono riusciti a
trovare un televisore dal quale apprendono l’origine probabile di quanto sta
accadendo: una particolare sonda spedita sul pianeta Venere emana una
radiazione in grado di riportare in vita coloro che sono appena deceduti,
stimolando in loro il cannibalismo. La guardia Nazionale ha attivato unità di
soccorso in tutta la contea e la più vicina da raggiungere per quelli che
stanno chiusi in casa è a Willard. Avendo un furgoncino a secco di carburante,
decidono di collaborare tutti per andare alla pompa di benzina vicino alla
casa. Ben e Tom escono di casa coperti da Harry che lancia bottiglie molotov
sugli esseri, nel frattempo cresciuti come numero. All’ultimo momento anche
Judy partecipa all’azione, ma quando riescono a fare benzina, l’auto prende
fuoco a causa di una torcia e la coppia rimane coinvolta nell’esplosione. Ben riesce
a tornare in casa dove con un pugno stende Harry che non lo aveva aiutato ad
entrare. I mostri si cibano nel frattempo dei resti della coppia e la
televisione dice che la situazione nel paese non sta migliorando. Durante
l’ennesimo assalto dei mostri alla casa, il signor Cooper prova a sottrarre il
fucile a Ben e questa volta è costretto a sparagli. Barba viene rapita da un
gruppo che riesce a sfondare e tra i quali compare anche il fratello Johnny
mentre in cantina, dove si va a rifugiare, Helen trova sua figlia che mangia il
cadavere del padre. Rimane vittima anche lei dell’aggressione della piccola.
Ben riesce a chiudersi in cantina dove è costretto a sparare una seconda volta
ai coniugi Cooper. All’alba, giunge la ronda dello sceriffo della contea che
scambia il sopravvissuto Ben per uno di quegli esseri e lo fa sparare da un
cecchino. Anche il suo corpo è dato alle fiamme assieme a quello degli altri
morti viventi.
Girato in bianco e nero (quasi
seppiato) La notte dei morti viventi è il primo film di Romero (anche
nel senso di esordio, avvenuto a soli ventotto anni) destinato a fare scuola.
La storia, che non indaga troppo sulle reali colpe di quanto accade,
liberamente ispirata al racconto I vampiri di Richard Matheson, è
intrisa di un tale pessimismo da non lasciare eroi in vita anzi, da rendere
odioso anche il solo senso della salvezza (che purtroppo passa per forza anche
sul cadavere degli innocenti). Girato a basso costo (spesso riconoscibile
sia l’ombra dell’operatore che la mascherina dell’obiettivo della m.d.p.), per
un totale di 114.000 dollari, a questa pellicola si deve l’introduzione nel
genere horror della figura dello zombie, la forma moderna del vampiro (…che
agisce in stato d’ipnosi…) nato dall’inquietudine e dallo smarrimento
dell’era consumistica. Ispiratore di migliaia di copie, questo film è
l’eclatante antesignano della corrente più trucida e grandguignolesca del
new-horror: ambientazioni provinciali e più quotidiane anziché castellane;
ritmo serrato (fuga di Barbra è il perfetto esempio) e coinvolgimento estremo
dei personaggi (bambina che si ciba di padre e madre). La notte dei morti
viventi inizia come un gioco (Johnny che scherza con la sorella diventa la
prima vittima) e finisce con l’incubo di una vita persa, quella di Ben, senza
alcuna giustificazione. Vista la scarsità di mezzi a disposizione della troupe,
è l’assedio l’elemento che più di tutti angoscia lo spettatore, la trappola
della cantina da un lato e la folla di zombi dall’altro, posizione dalla
quale non ne uscirà nemmeno l’unico personaggio davvero positivo della
pellicola (e sul quale anzi il regista si accanisce nei fotogrammi finali).
M.d.p. mai in asse durante tutte le scene di suspence (corsa di Barbra, assalti
degli zombi, p.p. dei protagonisti) per un cinema fatto di terrore non sempre
mostrato (i due lunghi racconti di Bene Barbra contribuiscono a creare ansia
nello spettatore senza che niente avvenga veramente sullo schermo). Perfetti
gli incastri psicologici dei personaggi: Tom e Judy che muoiono tra le fiamme,
legati dalla loro fedeltà; Barbra che sotto shock cerca di aggrapparsi alla sua
realtà persa, fatta di carillon, pizzi e tovaglie (il cui rapporto con il
fratello Johnny può anche alludere all’incesto); Harry vittima dell’odio che
sprigiona nei confronti di Ben; lo stesso Ben, vittima di un’analisi
superficiale dello sceriffo (sul quale corpo sembrano infierire con ganci da
macello, mentre scorrono i titoli di coda). Qualcuno lo ha definito anche come
esempio di neo-realismo dell’horror: i produttori della pellicola furono Russel
Streiner e Karl Hardman, rispettivamente interpreti di Johnny e Harry, a
dimostrazione del fatto che Romero lavorò con attori non professionisti e
facendoli girare in ambienti naturali della sua città (Rudy Salvagnini –
Amarcord n° 17-18). Romero fa tesoro in questa pellicola anche di alcune
regole hitchcockiane: lo sguardo di Barbra nella stanza con gli animali
impagliati ricorda quello di Marion Crane (interpretata da Janet Leigh, che si
guadagnò anche una nomination all’Oscar) in Psyco (1960). La notte
degli zombi è anche (soprattutto) il primo capitolo di una trilogia ideata
e conclusa dallo stesso Romero con Zombi (1978) e Il giorno degli
zombi (1985) che meglio di questo episodio risentiranno del disgusto del
regista verso ogni forma di caotico consumismo. Di questa pellicola invece,
oltre ad esistere una versione colorizzata ed una rieditata nel 1998 con 13’ in
più, vent’anni dopo ne è stato fatto anche un remake, La notte dei morti
viventi (1990) di Tom Savini, su sceneggiatura dello stesso Romero.
Bucci Mario
[email protected]