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Il diabolico dottor Satana - Gritos en la noche
Anno: 1961
Regista: Jesus Franco;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Spagna;
Data inserimento nel database: 04-12-2003


La grande guerra

Il diabolico dottor Satana. Jesus Franco. 1961. SPAGNA.

Attori: Julie Hamilton, Howard Vernon (John Sullivan), Diana Lorys, Conrado San Martin, Neil Jackson

Durata: 77’ (88’) min.

Titolo originale: Gritos en la noche

 

 

Hartog, piccola cittadina spagnola (o francese??). Belle donne scompaiono con troppa frequenza e l’ispettore Edgard Turner è incaricato di scoprirne la causa. Aiutato da Jennot, un vagabondo ubriacone, e dalla sua futura moglie, la ballerina Tania, Turner scopre il macabro progetto del dottor Orloff. Medico in un penitenziario, ormai a riposo, Orloff si fa aiutare da Morfo, un condannato a morte che ha riportato in vita, e da Arnèe, ex detenuta che il medico ha salvato dall’ergastolo, a rapire giovani donne per riconsegnare la bellezza alla figlia Melissa, rimasta sfigurata in un incidente avvenuto nel laboratorio del padre. Morta Arnèe in una colluttazione con il medico, Morfo ucciderà Orloff e tenterà di fuggire con il corpo di Tania. L’arrivo di Turner e Jennot interromperà bruscamente la fuga del mostro.

Forse uno dei primi horror girati in Spagna, sicuramente il film che permise a Jesus Franco di guadagnare le attenzioni della critica europea. In questa pellicola sono presenti già tutti i codici del cinema che ha caratterizzato questo particolare regista spagnolo, dal lontano sonnambulo del dr. Caligari all’uso dei carrelli alla Mario Bava, dalle mostruosità di Frankentein alle inquadrature visionarie su interni ed esterni. Identità e bellezza: s’intravede già, dalle gustose forme delle attrici, un attaccamento morboso del regista ai nudi femminili, corpi caratteristici che esaspererà più in avanti quando si cimenterà, con minor successo, nel genere horror con venature saffiche. La versione italiana in circolazione su vhs della CVC, differisce non poco dalla pellicola originale (mandata in onda dal solito Enrico Ghezzi): a partire dai titoli di testa (diversi nelle due versioni) nei quali Jess Franco diventa Walter Alexander ed Howard Vernon diventa John Sullivan (nella versione italiana) per continuare con tagli differenti che eliminano componenti e caratteristiche fondamentali del lavoro (la prima sequenza manca quasi interamente; l’ispettore non vorrebbe che gli sia affidato il caso delle donne scomparse; manca l’arresto di Jennot nell’osteria; diversi tagli eliminano i tempi lenti del regista ed il finale è accorciato, eliminando il rifiuto di Jennot a lavorare con l’ispettore).

Ricavare l’origine dell’ispirazione poi, equivarrebbe a ricostruire un puzzle: nella versione italiana si parla del romanzo di David Roberts, nella versione spagnola di un racconto scritto da David Khune ed in un’intervita rilasciata alla rivista Amarcord (n°7) il regista parla del romanzo Dead eyes of London di Edgar Wallace. Godibile, musicato come è giusto che s‘interpreti un film horror, ha due pecche della fotografia: si vede l’ombra dell’operatore sia quando Orloff accompagna sulle cale la seconda vittima sia quando c’è un carrello sul dottore mentre si lamenta con la testa poggiata sul tavolo. Nella versione italiana, Tania lascia scritto sullo specchio “Scusami zia devo correre ad un’altro ballo” proprio come si legge, con l’apostrofo. Ferruccio Amendola doppia il dottore che porta il risultato delle analisi sulle impronte digitali.

 

 

Bucci Mario

        [email protected]