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Crvena Prasina
Anno: 1999
Regista: Zrinko Ogresta;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: Croazia;
Data inserimento nel database: 12-09-1999


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Crvena Prasina (Polvere rossa)
Di ZrinkoÊOgresta
Con Josip Kucan, Marko Matanovic, Ivo Gregurevic, Slaven Knezovic, Mirta Tacac, Sandra Loncaric, Kristijan Ugrina

Aperto significativamente con una frase di Fedor Dostoevskij (il sangue sul rosso si nota di meno), "Crvena Prasina" segue le vicende di un gruppo di giovani a Zagabria negli anni del ben noto conflitto etnico che ha sconvolto la ex-Yugoslavia ma che, con intelligenza, il regista relega sullo sfondo. Quelle che vediamo, infatti, sono le conseguenze del conflitto sui personaggi: Crni, il protagonista, è un disertore, scappato dall'esercito yugoslavo prima che il conflitto esplodesse, ma partito poi per la guerra dopo essere stato ingiustamente accusato dell'omicidio della sua ex donna, andata in sposa a Boss, un meschino trafficante locale che si arricchisce con il contrabbando delle sigarette. Crni torna da eroe, ma è il povero sfigato di sempre, per vivere lavora in una fabbrica di mattoni (di qui la polvere rossa di cui al titolo del film). Viceversa Boss, che in guerra non c'è mai andato, ha preso come seconda moglie una donna ricca ed ha acquistato la fabbrica dove lavora Crni.

Zagabria diviene dunque metafora di un intero paese dove si vivacchia di espedienti, dove i pubblici funzionari, anche i migliori, sono spesso corrotti, dove la guerra stessa diviene occasione per arricchirsi col commercio clandestino e coi prezzi stratosferici del mercato nero. Ma il regista riesce a mantenere costantemente un salutare distacco, non calca mai la mano, non si lascia andare a facili moralismi o a prediche politiche inutili quanto noiose. Gira una storia a metà tra il dramma familiare e il noir, e ci testimonia della volontà di riscatto di una cinematografia forse piegata dalla guerra, ma ancora viva e vegeta.