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Nothing Personal - Nichego lichnogo
Anno: 2007
Regista: Larisa Sadilova;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Russia;
Data inserimento nel database: 25-06-2010


Intercettazioni telefoniche, controlli ambientali, telecamere spia. Siamo tutti spiati? Siamo sette milioni in Italia ad avere telefonate registrate oppure è uno solo; e se quello uno sono io è un dramma oppure mi lascia indifferente? Più che fare una legge su una regolamentazione delle intercettazioni io sarei più onesto e realista: farei una legge per abolire la privacy, tanto non esisteva prima e non esisterà più. Il controllo era un lavoro da spie, da 007 ma oggi è diventato – con i mezzi elettronici che abbiamo – una attività per tutti, si può fare a casa, basta degli oggetti da comperare in un Mediaworld. Oramai siamo condannati a vivere come i ragazzi del Grande Fratello. Ciò facciamo tutti lo vedono e tutti ascoltano quelli che diciamo. Ho parlato di Italia? Ho sbagliato dovevo parlare della Russia. Perché Nothing personal è ambientato in una città russa. E’ un film sui controlli personali, dove a causa di intercettazioni – anche causali, come in questo caso - la nostra personalità, la nostra dignità vengono annichilite e distrutte. Zimin è un investigatore privato, ha un incarico di sorvegliare una donna in che vive in un appartamento: Irina. Dopo qualche giorno Zimin viene informato di un errore: l’appartamento da sorvegliare era quello a fianco. Ma è troppo tardi: in questi giorni Irina è stata violentata da un controllo quotidiano e costante. Irina è una donna depressa, ha appena concluso drammaticamente una storia con un uomo sposato gettandola nello sconforto totale. E’ tempestata da telefonate di una madre che gli suggerisce assurde cure new age. Tutto questo viene scoperto da Zimin. Si inserisce nella sua vita per un istante, illudendola, e poi abbandonandola senza speranza. Vedere Irina nella sua abitazione è come vedere il Grande Fratello. Tutto sappiamo di lei, pure i suoi segreti che mai avrebbe svelato. Ma oramai è troppo tardi viene umiliata, mortificata, derisa, oltraggiata nella sua dignità. Non ha futuro, il pubblico lo sa perchè nulla ci è nascosto; noi la vediamo piangere, distruggere mobili, sappiamo tutto di lei e alla fine la sua personalità viene annullata. Il suo essere e la sua vita di dissolveranno sotto l’acqua di una doccia. Un bel film: severo, duro; politicamente corretto in Russia ma molto politicamente scorretto in Italia dove la gente sfila con il cartello: vogliamo essere tutti intercettati. Irina però un cartello del genere non lo esporrebbe mai: lei sa quello che vuol dire.