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Rigor Mortis
Anno: 2013
Regista: Juno Mak;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Hong Kong;
Data inserimento nel database: 20-09-2013


“È un quartiere tranquillo, non preoccuparti.” Juno Mak è un importante cantante e musicista di Hong Kong. A Venezia presenta la sua prima pellicola: Rigor Mortis. Autore popolare, il regista rivisita in chiave moderna, il genere di moda negli anni ottanta dei vampiri. Siu-hou Chin interpreta se stesso. Attore in tante opere sui vampiri, si presenta in uno scalcinato condominio e prende in affitto la stanza 2442. Gli avvenimenti all’interno del palazzo, e nella sua stanza, sono mostruosi. Ci vivono tanti fantasmi, vampiri, cacciatori di vampiri. Come tradizione nella cultura asiatica i mostri sono anime rancorose, le quali continuano a vagare. Sono anche molto cattive, perché alcuni inquilini praticano la magia nera e alimentano la loro negatività. A combattere ci sono dei cacciatori e l’ultimo arrivato Siu-hou Chin. Il film è un’opera di arte elettronica. Tante sequenze sono fantasmagoriche serie d’immagini elettroniche, come nel tentativo di suicidio. Il limite della morte è una scarica di adrenalina. Altre sono delle concatenazioni d’immagini di personaggi storici e bizzarri. Non c’è la paura di deridere. I colori prevalenti sono bianco, nero e grigio. Si esce da queste tonalità con difficoltà, solitamente con macchie rosse. Le immagini sono pulite nonostante la violenza di varie scene. Il decrepito condominio è a sua volta un personaggio, prende forma quando qualcuno è impossessato; all’interno, stanza per stanza, convivono e girano persone senza pace. Il duello finale è il grande sogno. È un potente video gioco, tutti effetti speciali. La tensione cresce, gli eventi sono raccapriccianti. È un gioco tremendo dove pochi si possono salvare. All’interno del condominio tutto appare sconvolto. Il film dovrebbe essere un horror elettrico, ci dovrebbe spaventare per gli avvenimenti violenti, per i mostri, per le malvagie creature. Ma invito il regista a partecipare alle riunioni del mio condominio, troverebbe quello di Hong Kong un posto allegro e ameno.