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Lama azavtani – Why Hast Thou Forsaken Me
Anno: 2015
Regista: Hadar Morag;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Israele; Francia;
Data inserimento nel database: 21-10-2015


“Panetteria gusto di paradiso.” Per gli efficienti servizi segreti israeliani trovare infiltrati fra i palestinesi,è abbastanza semplice. Difficilmente resistono ai loro convincimenti. Le proposte di soldi sono sicuramente al primo posto, poi c’è la possibilità di vivere in Israele, che come offerta di vita è migliore della Cisgiordania o Gaza. Ma quando il collaborazionista è scoperto, il ripudio comprende un’emarginazione totale, coinvolgendo anche la famiglia. La regista Hadar Morag allarga il tema, affrontando le conseguenze psicologiche in Lama azavtani – Why Hast Thou Forsaken Me. Muhammad è un adolescente palestinese. Vive in Israele, lavora in una pasticceria. Il padre è un collaborazionista. A causa del genitore intorno ha il vuoto. Non accettato dagli israeliani, ripudiato dagli arabi, affronta la vita solitudine. Dei ragazzi lo inseguono, cade a terra ed è assalito. Lo bloccano e gli tolgono i pantaloni. La violenza non si placa, una volta liberato si vendica colpendoli brutalmente. In quest’ambiente spietato, Muhammed è attratto da Gurevich, un arrotino. In motocicletta gira per ristoranti e negozi per affilare lame. Sono i coltelli ad affascinare il ragazzo. C’è della sensualità nel gesto dell’arrotino. Riaffilare la lama crea scintile, velocità e il risultato è un filo molto sottile, affilato. Muhammad insisterà con Gurevich fino a convincerlo a insegnarli il lavoro. Il ragazzo senza fonti di affetto, per l’assenza del padre, della famiglia, degli amici, è disposto a cercare sentimenti casuali. Però Gurevich ha delle manifestazioni amorose nascoste, cerca soddisfazione in rapporti vietati. Il ragazzo non si arrende aspettandolo nei palazzi della città israeliana. Come si possono salvare? L’autore all’inizio del film cita Matteo 5,27:30: “29 Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. 30 E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.” E sarà la decisione di Gurevich. Strappare, rimuovere parte del corpo di Muhmmad per evitare che l’intero corpo possa perire. Abbiamo una morte psicologica. Un film silenzioso, con fughe, ricerche; i due protagonisti scandalosi, emarginati, di poche parole. La regia li costringe al silenzio, soffermandosi su le scintille dei coltelli. Ci sono delle aggiunte forse eccessive, momenti che distraggono però si rimane sempre sulla storia e sulla continua volontà degli esseri umani ad avvicinarsi.