Strange days. Kathryn Bigelow. 1995. U.S.A.
Attori: Ralph Fiennes,
Angela Bassett, Juliette Lewis, Tom Sizemore, Michael Wincott, Vincent
D'Onofrio
Durata: 145’
Los Angeles. U.S.A. 30 dicembre 1999. 1:06
A.M. Sei pronto? Un rapinatore è in
fuga, rincorso dai poliziotti cerca di saltare da un palazzo all’altro, ma cade
e muore. Non è la realtà, ma ciò che Lenny Nero prova prima di mettere in
commercio: è la vita degli altri registrata su uno squid, la droga del nuovo
millennio. Questa in particolare però è robaccia, perché Lenny non tratta le
morti in diretta. È il futuro prossimo quello in cui le nuove droghe
soppiantano quelle vecchie con un effetto d’assoluta sostituzione dell’io,
mentre la gente in strada è pronta a festeggiare il primo capodanno del nuovo
millennio sperando di mettere a ferro e fuoco la città. Lenny, ex poliziotto,
vorrebbe riconquistare Faith, la sua ex donna adesso cantante protetta da un
malvagio produttore, inavvicinabile boss della delinquenza di Los Angeles. Sulla
sua strada, un omicidio troppo particolare, quello dell’amica Iris, una
prostituta che ha sua volta, dotata di uno squid, ha registrato l’omicidio del
rapper Jericho One, il leader della comunità nera scomparso da un paio di
giorni. È una notizia troppo grossa per lui, perso nella vita personale
piuttosto che interessato a ciò che gli accade intorno, ma alla fine, grazie
all’aiuto di Lornetta Mason, un’autista donna innamorata di lui, riuscirà a far
emergere la verità, liberandosi anche di qualche amico doppiogiochista.
Fantascienza crepuscolare che
chiude ed apre il millennio con qualche novità ma soprattutto con una storia
solida e girata superbamente, anche se avvantaggiata da un budget davvero
invidiabile. La regista Kathryn Bigelow non è la prima volta che si cimenta con
pellicole dure e dal ritmo esasperato (vedasi il precedente Point Break - Punto di rottura (1991)
con Patrick Swayze e Keanu Reeves) ed ancora una volta mostra una discreta
capacità nel dosare tutto senza sbagliare porzioni ed ingredienti (eccezion fatta
per il finale, po’ troppo mieloso ma comunque sontuoso nella realizzazione).
Punto di forza della pellicola però, non è tanto la sua storia, ma come al
solito l’energia che sprigiona il modo di girare di questa regista, ed in
particolare in questo film, l’uso che ne vien fatto della soggettiva,
necessario per rappresentare gli effetti dello squid, altra novità apportata
sullo schermo. Proprio questa droga, lo squid, fatta di filmati di altre
persone che possono essere vissuti da chi lo indossa, riesce a mettere insieme
le teorie sulle sostanze stupefacenti e la dipendenza con la cultura
dell’immagine, in un futuro non troppo lontano che guarda già a Blade runner (1982) di Ridley Scott,
senza perdere di vista il noir degli anni quaranta (Lanny Nero ne è il simbolo:
un ex poliziotto, spacciatore, che torna a fare il poliziotto, innamorato di
una dark lady ormai troppo lontana da ricambiargli o stesso affetto). L’emozione
non è più dentro di noi, ma appartiene ad un altro ed in noi rivive solo
attraverso la sovrapposizione dell’altro vissuto al proprio io. Colori bui ed
impastati, attori disegnati con qualche eccesso di carattere (ma non fu anche
capodanno del nuovo millennio carico d’eccessi?), musica rock ad altissimo
volume, Strange days è un fumetto
dagli alti contenuti e dai bassi profili (il discorso razziale ripreso
attraverso la figura di Jericho One, sorta di Malcom X contemporaneo ai fatti
ma rapperizzato) che mischia sacro e
profano, filosofia colta e spicciola, ricconi e poveracci, buoni e cattivi, in
una sorta di caos generale nel quale, allo scadere della mezzanotte, tutti
vengono assorbiti. Strange days si
potrebbe dunque definire un noir fantascientifico venato di crepuscolarismo di
fine millennio, con un ottimo Ralph Fiennes ed una serie di co-protagonisti colorati,
segnati e vigorosi (su tutte Angela Bassett). Il film purtroppo risente molto
della cultura musicale e dei videoclip prodotti per il circuito dei canali
televisivi, ma a differenza di molte altre pellicole che hanno subito la stessa
influenza, questa almeno ha contribuito anche a rinnovarne lo stile (vedasi il
video del gruppo Prodigy che ne seppe trarre il maggiore profitto proprio
perché interamente girato in soggettiva). Il film fu scritto dalla regista
assieme a Jay Cocks e James Cameron, suo ex consorte e produttore del film,
traendo spunto anche dalle rivolte di Los Angeles seguite al pestaggio di
Rodney King. Una delle guardie del corpo che pestano Lenny Nero è la danzatrice
Louise LeCavalier [i]. La vita mondana e disperata di un uomo è il technicolor per un altro.
Sorta di mea culpa della cinematografia? È questo il cinema? Al di là dello
squid, sembra proprio di sì, ed è per questo che Strange days è un buon film, perché a parte la trama (solida e
divertente) e l’inaspettato happy end, conserva un alto potenziale, purtroppo
coperto dalla sontuosità della realizzazione.
Bucci Mario
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