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Strange days
Anno: 1995
Regista: Kathryn Bigelow;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 14-04-2005


Strange days

Strange days. Kathryn Bigelow. 1995. U.S.A.

Attori: Ralph Fiennes, Angela Bassett, Juliette Lewis, Tom Sizemore, Michael Wincott, Vincent D'Onofrio

Durata: 145’

 

 

Los Angeles. U.S.A. 30 dicembre 1999. 1:06 A.M. Sei pronto? Un rapinatore è in fuga, rincorso dai poliziotti cerca di saltare da un palazzo all’altro, ma cade e muore. Non è la realtà, ma ciò che Lenny Nero prova prima di mettere in commercio: è la vita degli altri registrata su uno squid, la droga del nuovo millennio. Questa in particolare però è robaccia, perché Lenny non tratta le morti in diretta. È il futuro prossimo quello in cui le nuove droghe soppiantano quelle vecchie con un effetto d’assoluta sostituzione dell’io, mentre la gente in strada è pronta a festeggiare il primo capodanno del nuovo millennio sperando di mettere a ferro e fuoco la città. Lenny, ex poliziotto, vorrebbe riconquistare Faith, la sua ex donna adesso cantante protetta da un malvagio produttore, inavvicinabile boss della delinquenza di Los Angeles. Sulla sua strada, un omicidio troppo particolare, quello dell’amica Iris, una prostituta che ha sua volta, dotata di uno squid, ha registrato l’omicidio del rapper Jericho One, il leader della comunità nera scomparso da un paio di giorni. È una notizia troppo grossa per lui, perso nella vita personale piuttosto che interessato a ciò che gli accade intorno, ma alla fine, grazie all’aiuto di Lornetta Mason, un’autista donna innamorata di lui, riuscirà a far emergere la verità, liberandosi anche di qualche amico doppiogiochista.

Fantascienza crepuscolare che chiude ed apre il millennio con qualche novità ma soprattutto con una storia solida e girata superbamente, anche se avvantaggiata da un budget davvero invidiabile. La regista Kathryn Bigelow non è la prima volta che si cimenta con pellicole dure e dal ritmo esasperato (vedasi il precedente Point Break - Punto di rottura (1991) con Patrick Swayze e Keanu Reeves) ed ancora una volta mostra una discreta capacità nel dosare tutto senza sbagliare porzioni ed ingredienti (eccezion fatta per il finale, po’ troppo mieloso ma comunque sontuoso nella realizzazione). Punto di forza della pellicola però, non è tanto la sua storia, ma come al solito l’energia che sprigiona il modo di girare di questa regista, ed in particolare in questo film, l’uso che ne vien fatto della soggettiva, necessario per rappresentare gli effetti dello squid, altra novità apportata sullo schermo. Proprio questa droga, lo squid, fatta di filmati di altre persone che possono essere vissuti da chi lo indossa, riesce a mettere insieme le teorie sulle sostanze stupefacenti e la dipendenza con la cultura dell’immagine, in un futuro non troppo lontano che guarda già a Blade runner (1982) di Ridley Scott, senza perdere di vista il noir degli anni quaranta (Lanny Nero ne è il simbolo: un ex poliziotto, spacciatore, che torna a fare il poliziotto, innamorato di una dark lady ormai troppo lontana da ricambiargli o stesso affetto). L’emozione non è più dentro di noi, ma appartiene ad un altro ed in noi rivive solo attraverso la sovrapposizione dell’altro vissuto al proprio io. Colori bui ed impastati, attori disegnati con qualche eccesso di carattere (ma non fu anche capodanno del nuovo millennio carico d’eccessi?), musica rock ad altissimo volume, Strange days è un fumetto dagli alti contenuti e dai bassi profili (il discorso razziale ripreso attraverso la figura di Jericho One, sorta di Malcom X contemporaneo ai fatti ma rapperizzato) che mischia sacro e profano, filosofia colta e spicciola, ricconi e poveracci, buoni e cattivi, in una sorta di caos generale nel quale, allo scadere della mezzanotte, tutti vengono assorbiti. Strange days si potrebbe dunque definire un noir fantascientifico venato di crepuscolarismo di fine millennio, con un ottimo Ralph Fiennes ed una serie di co-protagonisti colorati, segnati e vigorosi (su tutte Angela Bassett). Il film purtroppo risente molto della cultura musicale e dei videoclip prodotti per il circuito dei canali televisivi, ma a differenza di molte altre pellicole che hanno subito la stessa influenza, questa almeno ha contribuito anche a rinnovarne lo stile (vedasi il video del gruppo Prodigy che ne seppe trarre il maggiore profitto proprio perché interamente girato in soggettiva). Il film fu scritto dalla regista assieme a Jay Cocks e James Cameron, suo ex consorte e produttore del film, traendo spunto anche dalle rivolte di Los Angeles seguite al pestaggio di Rodney King. Una delle guardie del corpo che pestano Lenny Nero è la danzatrice Louise LeCavalier [i]. La vita mondana e disperata di un uomo è il technicolor per un altro. Sorta di mea culpa della cinematografia? È questo il cinema? Al di là dello squid, sembra proprio di sì, ed è per questo che Strange days è un buon film, perché a parte la trama (solida e divertente) e l’inaspettato happy end, conserva un alto potenziale, purtroppo coperto dalla sontuosità della realizzazione.

 

 

Bucci Mario

[email protected]



[i] Paolo Mereghetti. Dizionario dei film 2000. Baldini & Castoldi