Star 80. Bob Fosse. 1983. U.S.A.
Attori: Mariel
Hemingway, Eric Roberts, Cliff Robertson, Carroll Baker, Roger Rees
Durata:
103'
Vancouver. Dorothy Stratten, una
commessa di un fast food non ancora matura ed iscritta all’ultimo anno di
scuola, s’innamora di Paul, un disoccupato che sbarca il lunario organizzando
strip tease e concorsi di maglietta bagnata. Dopo averle chiesto di posare nuda
per la sua polaroid, Paul riesce a convincere Dorothy prima ad entrare nel
mondo della rivista Playboy e dopo a sposarla. Quando la carriera di sua moglie
incomincia a farsi più interessante, grazie anche a diverse proposte di lavoro
che le fanno conoscere il cinema, il rapporto tra i due peggiora sotto i colpi
della gelosia di Paul.
L’ultimo lavoro di Bob Fosse,
autore anche della sceneggiatura, s’ispira ad una storia vera, tragica, quella
appunto di Dorothy Stratten, uccisa da suo marito per gelosia, e narrata come
se fosse un documentario-inchiesta nel quale si alternano interviste a parenti
e amici della coppia, cesellate fra loro dal costante uso del flashback e con
una soddisfacente ricostruzione del periodo a cavallo tra i ’70 e gli ‘80. La
bella Mariel Hemingway, che si fece rifare il seno per coprire questo ruolo, ed
il bravo Eric Roberts, interpretano sullo schermo i malumori di una coppia che
da Vancouver raggiunge il mito americano del (in)successo. Soldi e fama (Paul),
innocenza e timore (Dorothy), culto dell’immagine, attraverso l’esasperante uso
della fotografia, il centro del discorso di Fosse. Senza infamia e con qualche
piccola lode, la pellicola raggiunge il punto più alto quando il detective
assoldato da Paul conferma i suoi gelosi timori ed una sottile musica s’insinua
fra le immagini accompagnando per quasi dieci minuti la reazione di questo.
Cliff Robertson interpreta il regista Peter Bogdanovich che nella realtà scelse
Dorothy Stratten per il suo “…E tutti risero” (1981). Fotografia di Sven
Nykvist.
Bucci Mario
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