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La zona morta - The dead zone
Anno: 1983
Regista: David Cronenberg;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Canada;
Data inserimento nel database: 02-12-2003


La grande guerra

La zona morta. David Cronenberg. 1983. USA-CANADA.

Attori: Christopher Walken, Brooke Adams, Martin Sheen, Sean Sullivan, Jackie Burroughs, Tom Skerritt, Herbert Lom, Anthony Zerbe, Colleen Dewhurst

Durata: 103’

Titolo originale: The dead zone

 

 

USA. John Smith, professore di letteratura alle scuole inferiori, di ritorno da un appuntamento con la sua fidanzata Sara, rimane vittima di un incidente. Ricoverato presso la clinica del dottor Sam Weizak torna in sé dopo cinque anni di coma e scopre che Sara si è sposata con un altro uomo. Un pomeriggio, afferrando il polso di un’infermiera, John è colto da una visione della figlia di quella minacciata dalle fiamme. La premonizione aiuta a salvare la vita della bambina. Durante un colloquio con Sam, stringendogli la mano, John ha una seconda premonizione che lo porta ad assicurare al medico che sua madre è scampata alla guerra ed è ancora viva. L’uomo verifica la visione e quando sente la voce della madre chiude la telefonata. Un giorno va anche Sara a fargli visita e lo mette al corrente che tutti i giornali, dopo che si è sparsa la voce, parlano della sua seconda visione. John allora decide di tenere una conferenza durante la quale svela il passato di un giornalista. La madre, che assiste alla scena in diretta televisiva, ne muore d’infarto. Durante le feste di Natale, lo sceriffo di Castle Rock si rivolge a John per essere aiutato nelle indagini su un pericoloso maniaco che uccide le donne del paese. John si rifiuta e nemmeno il padre, dal quale è andato a vivere, riesce a smuoverlo. Alcuni giorni dopo Sara torna a trovarlo e passa una giornata d’amore in sua compagnia. John, dopo essersi riconciliato con il passato, decide allora di aiutare lo sceriffo a catturare il pericoloso assassino e toccando il corpo di una giovane vittima individua subito il colpevole. Monta in John la forma del dubbio circa il suo particolare dono, se lasciare che il destino si compia o intervenire per cambiarlo. L’occasione per trarne una conclusione si presenta quando un suo giovane allievo, che in una visione John ha visto affogare in un lago durante una partita di hockey, ascoltato il consiglio del suo professore, decide di non parteciparvi e si salva, mentre altri due suoi amici muoiono. L’episodio convince John per la seconda delle due ipotesi. Conosce il candidato al Senato Greg Stillson il quale ha tutta l’apparenza di potersi mostrare come un cattivo governante. John si convince che deve incontrarlo e ad un comizio riesce a stringergli la mano e a prevedere il futuro, nel quale scorge Greg Stillson nei panni del Presidente degli Stati Uniti deciso a scatenare una guerra mondiale. Fucile in braccio cercherà di ucciderlo durante una conferenza, invano. L’episodio riuscirà comunque a cambiare le sorti del paese: per difendersi dall’attentato, il candidato aveva cercato riparo dietro il corpo di un neonato.

Prima pellicola made in Usa per Cronenberg (prodotta da De Laurentis e Debra Hill), con evidenti miglioramenti tecnici per il suo cinema. Tratto dall’originale testo di Stephen King, The Dead Zone è un film che ancora di più si distacca dal filone horror che aveva dato fama al regista canadese, mostrandosi come una delle pellicole dal linguaggio più diretto e con immagini più accessibili. Sebbene egli cerchi di affrontare la trama concentrandosi sulla realtà distrutta del protagonista (dice, infatti, il medico a John “Tu sei in possesso di una nuovissima capacità umana, o forse antichissima” eliminando così l’idea di tempo che imprigiona il personaggio e ponendolo in asse trasversale con il tempo) è sulla struttura che in realtà si concentra la sua rappresentazione (le prime immagini, sulle quali il titolo si compie grazie all’oscuro che sopraggiunge, sono di luoghi, spazi definiti, così come la primissima immagine, che introduce la scuola nella quale lavora John), spostando lo sguardo da John sui destini degli altri protagonisti (singoli o collettivi). Se è vero che Cronenberg rinuncia a quella serie di violenze della carne che è stata la caratteristica del suo cinema mutante, non mancano i riferimenti al lavoro passato: ancora una volta la trama parte da un contesto clinico (è lì che c’è la prima manifestazione dei poteri di John) e fatalistico (ancora una volta è l’incidente che cambia il senso del percorso). La zona morta è uno dei primi tasselli verso la strada di Crash (1996), quello spazio oscuro nel percorso di una vita che permette di cambiare il destino delle cose. Si avverte, sulla definizione del personaggio interpretato da Walken, quel particolare senso mitico del paranormale, caro all’autore del romanzo. Per entrambi gli autori, il sonno è un viaggio senza tempo (così come le immagini): per John cinque anni sono lunghi come una notte ed il presente può essere anche il passato, o il futuro. King però sembra riuscire a costruire meglio i legami umani tra i personaggi e soprattutto Cronenberg rinuncia (forse proprio perché è la prima pellicola Americana) a costruire l’ascesa di Stillson che nelle pagine del romanzo è fatta di cani presi a calci, omicidi, guardie del corpo poco raccomandabili. Nella pellicola manca anche il riferimento alla ruota della fortuna: è la vincita di John e Sara al luna park che gli si rivolta contro, il lato oscura di una medaglia. Impressionante tutta la sequenza delle fiamme, disturbante il lungo carrello che introduce alla clinica, interessanti molti carrelli corti e i movimenti della macchina da presa così come il commento musicale, un elemento della tensione che non manca quasi mai nella pellicola così come la fobia del contatto, dopo la prima stretta di mano rivelatrice, che coglie lo spettatore in ogni avvicinamento fisico tra i personaggi, il sospetto che s’insinua nell’abbraccio tra due innamorati. Geniale. Quando Sara fa ritorno a casa dopo la prima visita a John, si vedono i riflessi dei fari del set sulla portiera dell’automobile. Nel 2003 è stato trasmesso un serial televisivo in Italia (produzione statunitense) ispirato allo stesso romanzo.

 

                                                               

Bucci Mario

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