La
zona morta. David Cronenberg. 1983. USA-CANADA.
Attori: Christopher
Walken, Brooke Adams, Martin Sheen, Sean Sullivan, Jackie Burroughs, Tom
Skerritt, Herbert Lom, Anthony Zerbe, Colleen Dewhurst
Durata: 103’
Titolo
originale: The dead zone
USA. John Smith, professore di
letteratura alle scuole inferiori, di ritorno da un appuntamento con la sua
fidanzata Sara, rimane vittima di un incidente. Ricoverato presso la clinica
del dottor Sam Weizak torna in sé dopo cinque anni di coma e scopre che Sara si
è sposata con un altro uomo. Un pomeriggio, afferrando il polso di
un’infermiera, John è colto da una visione della figlia di quella minacciata
dalle fiamme. La premonizione aiuta a salvare la vita della bambina.
Durante un colloquio con Sam, stringendogli la mano, John ha una seconda
premonizione che lo porta ad assicurare al medico che sua madre è scampata alla
guerra ed è ancora viva. L’uomo verifica la visione e quando sente la voce
della madre chiude la telefonata. Un giorno va anche Sara a fargli visita e lo
mette al corrente che tutti i giornali, dopo che si è sparsa la voce, parlano
della sua seconda visione. John allora decide di tenere una conferenza
durante la quale svela il passato di un giornalista. La madre, che assiste alla
scena in diretta televisiva, ne muore d’infarto. Durante le feste di Natale, lo
sceriffo di Castle Rock si rivolge a John per essere aiutato nelle indagini su
un pericoloso maniaco che uccide le donne del paese. John si rifiuta e nemmeno
il padre, dal quale è andato a vivere, riesce a smuoverlo. Alcuni giorni dopo
Sara torna a trovarlo e passa una giornata d’amore in sua compagnia. John, dopo
essersi riconciliato con il passato, decide allora di aiutare lo sceriffo a
catturare il pericoloso assassino e toccando il corpo di una giovane vittima
individua subito il colpevole. Monta in John la forma del dubbio circa il suo
particolare dono, se lasciare che il destino si compia o intervenire per
cambiarlo. L’occasione per trarne una conclusione si presenta quando un suo
giovane allievo, che in una visione John ha visto affogare in un lago durante
una partita di hockey, ascoltato il consiglio del suo professore, decide di non
parteciparvi e si salva, mentre altri due suoi amici muoiono. L’episodio
convince John per la seconda delle due ipotesi. Conosce il candidato al Senato
Greg Stillson il quale ha tutta l’apparenza di potersi mostrare come un cattivo
governante. John si convince che deve incontrarlo e ad un comizio riesce a
stringergli la mano e a prevedere il futuro, nel quale scorge Greg Stillson nei
panni del Presidente degli Stati Uniti deciso a scatenare una guerra mondiale.
Fucile in braccio cercherà di ucciderlo durante una conferenza, invano.
L’episodio riuscirà comunque a cambiare le sorti del paese: per difendersi
dall’attentato, il candidato aveva cercato riparo dietro il corpo di un
neonato.
Prima pellicola made in Usa
per Cronenberg (prodotta da De Laurentis e Debra Hill), con evidenti
miglioramenti tecnici per il suo cinema. Tratto dall’originale testo di Stephen
King, The Dead Zone è un film che ancora di più si distacca dal filone
horror che aveva dato fama al regista canadese, mostrandosi come una delle
pellicole dal linguaggio più diretto e con immagini più accessibili. Sebbene
egli cerchi di affrontare la trama concentrandosi sulla realtà distrutta del
protagonista (dice, infatti, il medico a John “Tu sei in possesso di una
nuovissima capacità umana, o forse antichissima” eliminando così l’idea di
tempo che imprigiona il personaggio e ponendolo in asse trasversale con il
tempo) è sulla struttura che in realtà si concentra la sua rappresentazione (le
prime immagini, sulle quali il titolo si compie grazie all’oscuro che
sopraggiunge, sono di luoghi, spazi definiti, così come la primissima immagine,
che introduce la scuola nella quale lavora John), spostando lo sguardo da John
sui destini degli altri protagonisti (singoli o collettivi). Se è vero che
Cronenberg rinuncia a quella serie di violenze della carne che è stata la
caratteristica del suo cinema mutante, non mancano i riferimenti al
lavoro passato: ancora una volta la trama parte da un contesto clinico
(è lì che c’è la prima manifestazione dei poteri di John) e fatalistico (ancora
una volta è l’incidente che cambia il senso del percorso). La zona morta
è uno dei primi tasselli verso la strada di Crash (1996), quello spazio
oscuro nel percorso di una vita che permette di cambiare il destino delle cose.
Si avverte, sulla definizione del personaggio interpretato da Walken, quel
particolare senso mitico del paranormale, caro all’autore del romanzo. Per
entrambi gli autori, il sonno è un viaggio senza tempo (così come le immagini):
per John cinque anni sono lunghi come una notte ed il presente può essere anche
il passato, o il futuro. King però sembra riuscire a costruire meglio i legami
umani tra i personaggi e soprattutto Cronenberg rinuncia (forse proprio perché
è la prima pellicola Americana) a costruire l’ascesa di Stillson che nelle
pagine del romanzo è fatta di cani presi a calci, omicidi, guardie del corpo
poco raccomandabili. Nella pellicola manca anche il riferimento alla ruota
della fortuna: è la vincita di John e Sara al luna park che gli si rivolta
contro, il lato oscura di una medaglia. Impressionante tutta la sequenza delle
fiamme, disturbante il lungo carrello che introduce alla clinica, interessanti
molti carrelli corti e i movimenti della macchina da presa così come il
commento musicale, un elemento della tensione che non manca quasi mai nella
pellicola così come la fobia del contatto, dopo la prima stretta di mano
rivelatrice, che coglie lo spettatore in ogni avvicinamento fisico tra i
personaggi, il sospetto che s’insinua nell’abbraccio tra due innamorati.
Geniale. Quando Sara fa ritorno a casa dopo la prima visita a John, si vedono i
riflessi dei fari del set sulla portiera dell’automobile. Nel 2003 è stato
trasmesso un serial televisivo in Italia (produzione statunitense) ispirato
allo stesso romanzo.
Bucci Mario
[email protected]