Il buco. Jacques Becker. 1960. FRANCIA.
Attori: Michael Constantine,
Jean Keraudy, Philippe Leroy, Raymond Meunier, Mark Michel, Catherine Spaak
Durata: 140'
Titolo originale: Le trou
1947. Carcere Santè di Parigi.
Gaspard, dentro per aver tentato di uccidere la moglie, è trasferito dalla
cella numero ventisei a quella numero sei dell’undicesimo braccio. In questa ad
accoglierlo un altro gruppo di detenuti che sta organizzando una fuga. Dopo un
estenuante lavoro di tutti per scavare un buco e fuggire attraverso la rete
fognaria della prigione, il tradimento di Gaspard farà saltare i piani
all’ultimo minuto.
Tratto dal romanzo di Josè
Giovanni (cosceneggiatore assieme al regista ed a Jean Aurel) più che una
pellicola sulla fuga e sul carcere, sui detenuti e la detenzione, l’ultimo film
di Becker è un lavoro sugli uomini e sull’amicizia. Il carcere come mondo
sistematico, lento, che imprigiona i detenuti in una condotta sempre uguale e
monotona, fa da sfondo alle relazioni del gruppo. Prima accettato con sospetto
e poi pienamente inserito nei rapporti di cella, Gaspard non riuscirà a fare a
meno del tradimento. Totale assenza di musica, sostituita dai colpi inflitti
alle pareti per scavare il grosso buco verso la libertà; macchina da presa
immobile che segue nei dettagli tutti i procedimenti di questa grande evasione;
l’esterno della cella attraverso un minuscolo specchietto legato ad uno
spazzolino, sul quale l’occhio della cinepresa è sempre strettissimo, fino al
colpo di scena finale, in cui un quasi esercito di secondini è inquadrato sul
piccolo frammento di specchio. “Povero Gaspard” le ultime parole di un
capolavoro del cinema francese.
Bucci Mario
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