Operazione
paura. Mario Bava. 1966. ITALIA.
Attori: Giacomo Rossi Stuart,
Micaela Esdra, Erika Blanc, Fabienne Dali
Durata: 90’
Il dottor Paul Essew è un
medico legale chiamato dal commissario Kruger per verificare il decesso di una
donna. Gli abitanti del posto sono terrorizzati da una maledizione che incombe
su di loro e quindi non collaborano con l’autorità investigativa. Aiutato da
Monica, una giovane assistente di medicina, il medico legale scopre che nel
cuore della ragazza è stata infilata una moneta d’argento. Convinto che la
soluzione sia nella villa dei Grasp, l’ispettore vi si reca ma è ritrovato
morto vicino al cimitero. Non credendo alla maledizione, il medico legale si
reca anch’egli alla villa, mentre nel paese vi sono altri strani decessi:
Melissa, una bambina dalla lunga chioma bionda, con il suo sguardo convince gli
abitanti al suicidio. Sarà una fattucchiera del luogo a spiegare le motivazioni
dei decessi, scoprendo i poteri medianici della baronessa Grasp che, afflitta
dal dolore della perdita di sua figlia, richiama questa in vita per vendicarsi
della gente che non l’aveva soccorsa quando quella era in punto di morte.
Girato in soli venti
giorni, Mario Bava costruisce dal nulla un film da forti e continue emozioni.
Abbandonando assassini dai guanti neri e truculenze varie, il lavoro punta
tutto sulle apparizioni sorprendenti di questa piccola bionda (in realtà del
bambino Valerio Valeri) e sulle suggestive ambientazioni decadenti e barocche
(cimiteri, scale a chiocciola, gufi impagliati). Bellissimi tutti i deliri dei
personaggi, ottenuti con deformazioni di lenti ed immagini, o con colpi di
genio narrativo quali corse all’infinito sulle scale e verso se stessi (quando
Paul cerca di ritrovare Monica, si accorge prima di correre sempre nella stessa
stanza e poi addirittura di correre assieme al suo doppio). Il film inizia con
un urlo, inquietante come il luogo dove avviene il primo suicidio, e prosegue
con l’arrivo del medico legale a bordo di una carrozza, riprendendo quasi pari
passo l’inizio di Dracula (1931) di Tod Browning. Abile direttore di
fotografia ed operatore (da Cinema di tutto il mondo di Alfonzo
Canziani) Mario Bava si affida a due ottimi collaboratori: le inquadrature di
Saverio Diamanti sono eccelse (le immagini dei titoli, i carrelli, gli zoom, la
soggettiva del fantasma sull’altalena) così come è molto buona la fotografia di
Antonio Rinaldi. Giovanna Galletti (baronessa Garsp) è terrificante almeno
quanto le apparizioni del fantasma di Melissa; il figlio di Mario, Lamberto,
già fa la sua comparsa come aiuto alla regia.
Il personaggio della
bambina sarà ripreso da Fellini in Tre passi nel delirio (1967).
Bucci Mario
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