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Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere. - Everything You Always Wanted to Know About Sex (But Were Afraid to Ask).
Anno: 1972
Regista: Woody Allen;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 02-12-2003


La grande guerra

Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere. Woody Allen. 1972. USA.

Attori: Woody Allen, John Carradine, Lou Jacobi, Louise Lasser, Lynn Redgrave, Anthony Quayle, Tony Randall, Burt Reynolds, Gene Wilder.

Durata: 87’

Titolo originale: Everything You Always Wanted to Know About Sex (But Were Afraid to Ask).

 

 

Sette episodi. Nel primo, Gli afrodisiaci funzionano? Woody Allen è un giullare che spinto dal fantasma del padre cercherà di concupire la moglie del re finendo decapitato. In Cos’è la sodomia? Gene Wilder è un medico che s’innamora di una pecora armena, perdendo lavoro, moglie ed onore. In Perché alcune donne faticano a raggiungere l’orgasmo? Woody Allen è un italiano sposato con una bolognese frigida che si eccita a fare l’amore solo in pubblico, costringendolo ad avere rapporti un po’ ovunque. In I travestiti sono omosessuali? Un padre di famiglia è scoperto dalla moglie nella sua mania di vestirsi con abiti femminili. In Quali sono le perversioni? Un programma televisivo gioca sul far indovinare ai concorrenti le perversioni dell’ospite, e l’ultimo è un rabbino che ama farsi legare ad una sedia, essere frustato e vedere la moglie in terra che mangia carne di maiale. In Fiducia negli studi sul sesso? Allen è un laureato in biologia che con una bionda giornalista si reca a casa di un folle dottore che attraverso esperimenti sessuali fa nascere una pericolosa tetta gigante. Nell’ultimo episodio, Il laboratorio del sesso, un’equipe al lavoro rappresenta il cervello di un maschio durante un approccio, una relazione, ed un orgasmo.

Film ad episodi che oscillano facilmente tra noia e colpi di genio. A parte un paio davvero tedianti (quello sui travestiti e quello del giullare) il lavoro di Woody Allen rimane un titolo interessante oltre che per colpi di genio (quasi folli) anche per il modo in cui è girato e che spesso ha preferito abbandonare per una cinematografia più essenziale, ricercata ed esistenzialista. A movimenti di camera a spalla, si alternano carrelli, campi lunghi, ed una musicalità delle immagini (a volte montata in maniera quasi incomprensibile, come un salto di ritmo nel jazz) che spesso metterà da parte con il proseguimento della carriera. Il progetto è comunque più ambizioso di quanto appaia ad una prima analisi se si tiene conto che ad ogni domanda-capitolo è fatto corrispondere un diverso tipo di cinema: quello in costume e boccaccesco del primo episodio, quello horror sugli esperimenti, quello fantascientifico del cervello, commedia italiana per la coppia di Bologna, inglese per i travestiti ed americana per l’episodio sul gioco televisivo. Il fatto che non tutto gli sia venuto bene, rende questa pellicola comunque incompleta. Belli i titoli di testa che appaiono sullo sfondo di una moltitudine di soffici conigli bianchi, a tempo di jazz. Il titolo del film fu preso dal libro del sessuologo David Reuben, best seller durante il periodo della rivoluzione sessuale.

 

Bucci Mario

[email protected]