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Barbara James
Anno: 2001
Regista: Winston Washington Moxam;
Autore Recensione: Andrea Caramanna-
Provenienza: Canada;
Data inserimento nel database: 16-07-2001


Come viene l'idea di questo film

Barbara James
Regia: Winston Washington Moxam
Sceneggiatura: Winston Washington Moxam, Gerry Atwell, Storma T. McDonald
Fotografia: Claude Savard
Montaggio: Jack Lavider, Stephen Falk
Musiche: Derek McIntyre
Scenografia: Jackie Van Winkle
Produzione: Winston Washington Moxam
Interpreti: Storma T. McDonald (Barbara James), Ross McMillen (Robert/Bobby), Ron Dini (Seanne), Valentina Wilson (Eunice), Mirko Watson (The Ghost)
Origine: Canada, 2001, 75 min., 35mm
visto al TAORMINAFILFEST 2001

Film sulla pelle, sull'intimità pensierosa di una donna, intorno all'evento più importante che possa coinvolgere il suo corpo e la sua mente: la gravidanza. Una visione sempre in soggettiva, Barbara James, di fronte a se stessa e al mondo di rapporti che la lega agli altri, che siano affetti o intense antipatie. Barbara James raffigura un personaggio abbastanza riconoscibile nell'esperienza: la donna per la prima volta incinta che si interroga inquietata sulla sua condizione. È già più di una paura per la novità, giacché Barbara vede e rivede gli eventi della sua vita classificandoli già in un modo, in un ordine che permette di giudicarli severamente. Episodi che confermano una prospettiva tristemente femminista, quella di una immatura, irresponsabile identità tra sé ed il nascituro. Questa identità ovviamente non sussiste. Essa si sente vittima della madre, in parte del padre che ha abbandonato la famiglia, lei pensa per colpa della madre, e nondimeno tradita, dall'uomo che ha amato una sola notte e poi si è mostrato tanto viscido, senza scrupoli e capace di ingannare la promessa sposa con lei, una sconosciuta appena incontrata. Al di là delle moralità spiegate dal film, si fa strada una manifesta rettitudine dell'etica che si costruisce benissimo a partire da questa donna, personaggio vagamente tenero e confuso. La regia si limita a un pedinamento antispettacolare di pensieri e sensibilità sentimentali, a registrare placidamente i lunghi ed accesi scambi verbali, tra Barbara e la madre, in ambienti del tutto quotidiani. Da questa innocenza dello sguardo deriva quella sorprendente e arcana magia poeticae di mito primitivo che si ripetono nell'eternità.



Conferenza stampa con Winston W. Moxam (regista) e Storma McDonald (attrice)

Come viene l'idea di questo film?
Winston W. Moxam: Era inizialmente una mia idea, l'idea era venuta da un litigio con mia madre che mi diceva "perché non esci e ti trovi un vero lavoro?" e io ho risposto che se io ero una donna incinta mi avrebbe lasciato a casa

Quanto di lei c'è nel personaggio che interpreta?
Storma McDonald: Ho messo la mia introversione e tutta la mia capacità di introspezione nel personaggio

C'è un motivo per cui l'uomo bianco è considerato un traditore?
Winston W. Moxam: No, nel film non ci sono elementi di razzismo, è solo che il personaggio è un po' viscido, tuttavia ho anche voluto dimostrare che molti autori neri riescono a fare film.
Storma McDonald: in Canada c'è un ambiente multiculturale e quindi una donna nera ed un bianco insieme sono una cosa molto comune
Winston W. Moxam: Sì, comunque c'è una grande difficoltà per i neri in Canada per realizzare film
Storma McDonald: Lo stesso vale per gli attori neri che sono molto penalizzati. Nel film ho cercato di dare il massimo con i pochi mezzi che avevamo a disposizione
Winston W. Moxam: È importante non notare il colore della pelle altrimenti, si perde davvero il valore della persona

La sua esperienza d'attrice

Storma McDonald: Questa è stata la mia prima esperienza, prima ho avuto solo delle piccole parti in televisione, sono una dilettante e per me è quasi uno shock essere qui in un festival

Vuole continuare con il cinema?
Storma McDonald: Sì, vorrei continuare anche se devo studiare molto

Mi interessa l'esperienza con il mezzo nuovo, il digitale, come è andata questa esperienza?
Winston W. Moxam: È stato fatto in 35mm e poi riversato in Beta digital per superare i problemi delle stampe, non ho fatto dunque tutto in digitale, senza dubbio è un procedimento molto meno costoso

Il film ha una distribuzione in Canada?
Winston W. Moxam: Soltanto in Canada purtroppo

Come ha fatto ad interpretare così bene una donna in cinta e curare nei dettagli la gestualità?
Storma McDonald: È stato molto difficile, il cuscino che si indossa era una sorta di protesi, era molto caldo; chiedevo alle donne in cinta, ho fatto molte domande, c'è voluto molto esercizio e ho dovuto studiare ed osservare la truccatrice – una della troupe- che era in cinta. Veramente è stata una cosa che mi ha aperto gli occhi e peraltro non peso molto e quindi temevo anche di non sentirmi a mio agio col pancione, è stata una sfida molto dura
Winston W. Moxam: Lei continuava a dare dei colpetti sulla pancia, sciupava tanta pellicola
Storma McDonald: Tu non puoi capire che fatica stavo facendo.

Cosa ci dice della presenza nera nei film
Winston W. Moxam: Volevo evitare lo stereotipo dei neri rasta o spacciatori che ritroviamo in moltissimi film. Purtroppo questo film difficilmente passerà in altri paesi
Storma McDonald: Ho rifiutato di fare queste parti della tossica, come neri abbiamo molte facce che non si vedono nei film e in questo film ho avuto la grande occasione di mostrare questi lati che non si vedono

La scrittura, la poesia come intervengono nel film?
Winston W. Moxam: La mia idea è di formare un personaggio attraverso le sue letture e mostrarle al pubblico, un modo di far entrare il pubblico nei pensieri della protagonista
Storma McDonald: Ho sentito una grandissima empatia con questo personaggio, mi piace la natura introspettiva di questo personaggio, l'espressione delle sue idee e tentare di metterle in rilievo nella scrittura del film. Quando si scrive la prima volta si focalizzano le idee appena vengono. Ho cercato di esplorare la psiche di una ragazza e ho creduto che fosse il modo più efficace di definirlo nei suoi aspetti e mi sono rifatta a Jung e a Freud
Winston W. Moxam: Ci sono anche molte scene oniriche che lei ha scritto e io ho lasciato che si sviluppassero come quella nel giardino; il regista deve affidarsi a quello che dicono e sentono gli attori

C'è una possibilità che lei si possa trasferire negli Stati Uniti?
Winston W. Moxam: Mi piace il Canada, ma io faccio film per tutti, per tutto il mondo, non credo che andrò negli Stati Uniti, il Canada è il mio paese perché devo andare a Hollywood a fare l'assistente e portare il caffè a Spielberg? Credo poi che sia importante l'ispirazione delle proprie radici del paese in cui si vive
Storma McDonald: Credo che l'originalità venga dalle origini quindi Hollywood è per molti versi priva di questa poesia perché meno libera e più vincolata a motivazioni strettamente economiche.