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TERRA E LIBERTÀ, di Ken Loach, U.K., 1995

La lente di ingrandimento dello scrupoloso Loach si sposta nel tempo e nello spazio (sempre partendo, però, dall'Inghilterra fant-asmatica di oggi) fino alla guerra civile spagnola (1.700.000 morti) e all'incivile settarismo che oppose le brigate internazionali staliniane alla milizia anarco-rivoluzionaria del POUM.

Con immagini regalate da una location meravigliosa nel centro della Spagna, Loach vede la nascita della milizia e vede il progressivo irrigidirsi del rapporto fra le parti; vede spegnersi l'entusiasmo delle discussioni sulla collettivizzazione, che, finché c'erano, garantivano almeno la cooperazione delle parti, e forse non erano così noiose e futili e controproducenti come il cronista inglese racconta; vede un'epica bassa e quasi banale, però sentita, bozzettata in quadri efficaci e talvolta travolgenti, come lo splendido dinamismo, quasi invedibile, della finale contrapposizione (che più rigida e statica non potrebbe essere) tra brigate e milizia.

Terra e polvere sono lasciate alle immagini forti (intensificate nel finale); di libertà si parla a tutto campo.

Chi di noi può dire di avere fatto altrettanto recentemente?