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Armageddon - giudizio finale
Anno: 1998
Regista: Michael Bay;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 15-08-1998


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Un'asteroide grande quanto il Texas corre alla velocità di 35mila Kilometri orari in direzione della Terra. L'impatto significherebbe la distruzione dell'umanità e di ogni forma di vita sul pianeta, cosa probabilmente già accaduta svariati milioni di anni fa, quando i dinosauri sono misteriosamente scomparsi: e se pure ce ne fossimo dimenticati, ecco che i titoli di testa del fim son lì pronti a ricordarcelo.
Eppure, nonostante i probabili precedenti, nonostante le ragguardevoli dimensioni del corpo celeste, la NASA si accorge dell'imminente disastro solo 18 giorni prima, grazie alla distruzione causata dai frammenti dell'asteroide di una navicella, lo Shuttle Atlantis, cui segue a ruota una pioggia "astrale" che semina un certo tal quale scompiglio sulla costa orientale degli USA. In questo, sicuramente, si era dimostrato ben piu' attendibile il film di Mimi Leder "Deep Impact".
E cosa può fare la NASA, in solo 18 giorni di tempo, quando sembra che l'unico modo possibile per spezzare l'asteroide sia di trivellarla fino alla profondita' di 800 metri e di farci scoppiare una testata nucleare dentro? Ha forse altra scelta se non quella di affidarsi ad un manipolo di uomini cui io personalmente non farei guidare neanche un triciclo visto che alla loro testa c'e' Harry Stamper (Bruce Willis), uno dei maggiori esperti di trivellazione petrolifera esistenti al mondo?

Nessuna sorpresa, nelle due ore e mezza di film, peraltro visto in condizioni assai difficili visto che nel cinema non era in funzione l'impianto di aria condizionata (fenomeno, sembra, verificatosi anche in molte delle altre sale italiane che avevano in programma questa anteprima, tanto da far pensare ad una manovra intenzionale per letteralmente far "sudare" il pubblico in sala insieme a Bruce e compagni): il Bruce-eroe per stavolta in tuta e non in canottiera salverà la Terra e il futuro genero da lui tanto vituperato, e gli uomini superstiti verranno accolti come eroi al loro rientro. Feste grandi, bandiere statunitensi che sventolano all'impazzata, evviva evviva. Insomma, un profluvio di luoghi comuni, melansaggini ed inutilità in perfetto stile stelle-e-strisce, come d'altronde tutti ci aspettavamo.

Eppure, eppure... il film funziona sicuramente assai di più di quello della Leder. Sarà perché è divertente lì dove "Deep Impact" era pretenzioso, sarà perché i suoi protagonisti sono di una simpatia tale da portare spessissimo il film sul registro "commedia" (soprattutto riconosco al regista di "The Rock" la genialata di aver incluso nel cast il grande, grandissimo Steve Bushemi) mentre durante la visione del film della Leder ho aspettato con ansia che la bionda ed odiosa protagonista (sarà poi un caso che trattasi proprio della sig.ra "Mulder"?) facesse una fine miserrima, sarà che le citazioni da film che mi han segnato (una su tutte, fatta proprio da Bushemi, in onore al "Dottor Stranamore") si spargono abbondanti e generose, insomma sono nuscita dal cinema accaldata ma sicuramente soddisfatta.

Aggiungo che "Armageddon" e' un film che si può anche vedere solo per gli effetti speciali, grandiosi al punto che l'onda che abbatte NY in "Deep Impact" si riduce al filino di una fontanella mezza prosciugata: frammenti di meteorite che si abbattono sugli USA, altri che ridono in macerie Shangai e Parigi, il tutto realizzato con un realismo tale da togliere il fiato.

Un film che si può decidere tranquillamente di perdere, o di vedere se per una sera si ha voglia di scollegare il cervello.