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Split Wide Open Anno: 1999 Regista: Dev Benegal; Autore Recensione: Federica Arnolfo Provenienza: India; Data inserimento nel database: 15-09-1999
Untitled Document
Split Wide Open
Di Dev Benegal
Con Rahul Bose, Laila Rouass, Shivaji Satham, Ayesha Dharker, Kiran Nagarkar,
Farida Haider Mulla
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Come "Karvaan" parlava, tra l'altro, di turbamenti ed inquietudini
sessuali, "Split Wide Open" ci parla di un'India diversa da quella
dei canti e delle danze di certo cinema indiano tradizionale, e nello stesso
tempo diversa anche dall'icona colorata e lontanissima della Campion (alla
quale verebbe un po' da dire, come la bella ragazza africana protagonista
dell'ultimo film di Bertolucci, "ma che ne sa, lei, dell'India?"):
l'India di Benegal e' dedita al commercio clandestino, alla pornografia,
allo sfruttamento della prostituzione, soprattutto quella minorile.
Il film e' visto, letto e vissuto attraverso lo sguardo smaliziato di KP,
un contrabbandiere di acqua (bene di ovvia prima necessità) e di
Nan, una giovane presentatrice televisiva che basa tutto il suo spettacolo
"Split Wide Open" (giù la maschera) che da il titolo al
film sulle testimonianze della gente di strada, che parla delle proprie
esperienze coperta dall'anonimato. |
Dall'omaggio morettiano dell'inizio (il protagonista gira per la città
in sella allo scooter) al dito puntato sui mezzi di comunicazione di massa che
qui rappresentano l'unico modo per strappare il velo di maya che copre la realtà
(in modo meno edulcorato ma non dissimile da quanto avviene nel film di Yimou,
a testimonianza che, in Oriente, il rapporto col mezzo televisivo ha ancora
qualcosa di sano e, che anche se nulla può fare per impedire violenza
e commercio del sesso, può almeno far conoscere le cose), il film di
Benegal ci rivela posti mai visti, ma brulicanti di una umanità che noi
occidentali tendiamo un po' troppo facilmente a dimenticare.
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