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Sobyan oue banat A proposito di ragazzi, ragazze col velo Anno: 1995 Regista: Yousry Nasrallah; Autore Recensione: Andrea Caramanna Provenienza: Egitto; Francia; Data inserimento nel database: 17-01-2001
Sobyan oue banat– A proposito di ragazzi, ragazze col velo
Sobyan oue banat – A proposito di ragazzi, ragazze col
velo
Regia: Yousry Nasrallah
Origine: Egitto, Francia, 1995, video, 90 min.
visto al Cinemamed. Il Cinema dei Paesi Arabo Mediterranei. Palermo 11-18
gennaio 2001
Retrospettiva:Panorama Lungometraggi 1997 2000
$align="left"; include "image1.php3"; ?>Più che un documentario ricco di
interviste A proposito di ragazzi, ragazze col velo è un'attenta
ricognizione della parola. Le sfumature di ogni discorso rendono
l'argomentazione intorno all'usanza del velo quanto mai stimolante e complessa.
Proprio perché il vissuto di una società, di un popolo si sviluppa a partire da
questo coacervo di opinioni, dall'interazione attiva tra le mentalità diverse.
Il nuovo che si confonde con la tradizione rendendola diversa. Ciò che fa più
impressione è come le tradizioni si perpetuino senza che le nuove generazioni
percepiscano il reale significato di specifici comportamenti. Il velo, in
effetti, corrisponde a una conservazione del potere maschile. Ma alcune ragazze
intervistate parlano di decenza, anche in opposizione al mondo occidentale,
altre affermano che il velo è diventato un oggetto di moda, altre ammettono che
è più facile, indossando il velo, ottenere la libertà dai genitori. Il velo,
come tutti gli abiti può non fare il monaco, ma consentire a chi lo usa una
vita più facile. Sembra ormai soltanto questa la valenza principale della
tradizione.
Nasrallah filma con grandissima libertà, mostrando sempre a loro agio i
personaggi che intervista e i dialoghi sono sempre attraversati da
quell'atmosfera di intimità che rende le parole autentiche. Pur privilegiando
l'ottica individuale, ognuno in fondo va avanti con la sua opinione, anche nel
caso come capita a una delle ragazze di abbandonarla, di indossare il velo dopo
che ne aveva fermamente negata la valenza, nel film si respira il sentimento
della collettività. Durante la rappresentazione della festa di quartiere
abbiamo più che mai l'emozione intensa della socialità umana, di come il gruppo
riesca facilmente ad elaborare rituali e cerimonie che rimangono impresse
nell'immaginario dell'individuo e sono imprescindibili per il suo senso di
appartenenza.
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