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Scomodi omicidi
Anno: 1996
Regista: Lee Tamahori;
Autore Recensione: l.a.
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 27-04-1998


SCOMODI OMICIDI

Scomodi omicidi, di Lee Tamahori. Con N. Nolte, C. Palminteri, C. Penn, M. Madsen, J. Malkovich, M. Griffith.

Quasi un hardboiled classico: l'intreccio ad enigma del "whodunit", del "chi l'ha fatto?", e l'investigazione, la "detection" , passano in secondo piano, in una funzione di pretesto, per lasciare spazio al personaggio che sta investigando e soprattutto alla corruzione sociale che emerge dall'indagine. Personaggi che sembrano uscire dalla scuola dei duri più estrema (Spillane?): il confine tra tutore della legge e criminale è labile, e si riduce ad un distintivo e alla sete di giustizia... O meglio, sete di vendetta pericolosamente camuffata da giustizia grazie ad un distintivo... Ma in Scomodi Omicidi siamo ancora oltre: i quattro poliziotti protagonisti costituiscono di fatto una vera e propria gang, al di sopra della legge, costituita ed autorizzata (ad utilizzare qualsiasi metodo per debellare la criminalità) dal capo della polizia di Los Angeles. Poliziotti Giustizieri. Potenziali criminali psicotici (Palminteri è in analisi per arginare la propria aggressività) calati nei panni di rappresentanti della legge. Ma anche: duri dal cuore tenero, sensibili al fascino delle belle donne e all'amicizia virile dal sostrato palesemente omosessuale. Sembrano essere il risultato di una mescolanza letterario-genetica tra Mike Hammer, Morgan Il Razziatore ed i violenti ed instabili figuri texani di un Thompson... Eppure, le donne, quasi angelicate, siano esse mogli, puttane o psicologhe, aprono varchi di tenerezza infantile nei loro modi: piegano l'acciaio delle pistole, rendono malleabili i massicci fisici... (Ed altrettanto succede con i cattivi propriamente detti: spietati, pronti a guardare la morte negli occhi, ma il cui ossigeno è dato dalla quiete femminile) Duri - all'eccesso; dal cuore tenero - quasi uno stracchino. E così, quando a Nick Nolte accoppano l'amante e gli rovinano il matrimonio, hanno tolto tutto: e la vendetta, armata di "pistola e distintivo", non accetta ostacoli. Come in ogni hardboiled che si rispetti, l'omicidio di una scomoda testimone è una traccia che porterà a svelare intrighi di potere e di intoccabili: in questo caso, Scomodi Omicidi pennella gli anni '50 del lugubre incubo che gli fu proprio (l'atomica), restituendo ai fatti l'orrida verità - gli esperimenti sugli uomini degli effetti delle radiazioni... Lee Tamahori, già autore del sopravvalutato "Once Were Warriors", abbandona la sua Nuova Zelanda ed i Maori, per trasferirsi ad Hollywood: con un cast all-stars si confronta con un genere tutto americano, ed introduce uno sguardo acido, corrosivo, dissacrante - distante dall'omaggio sterile ad un passato letterario e cinematografico. Rivisita il passato in funzione di ciò che si è saputo solo dopo. E, molto più che nel lavoro precedente, riesce nell'intento di fare cinema con uno sguardo ed un'attenzione al femminile: non attraverso la scorciatoia del personaggio principale donna, ma rilevando gli influssi della donna sui personaggi (principali) maschili. Peccato che la sceneggiatura faccia acqua: un vero peccato.