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Relax... it's just sex
Anno: 1998
Regista: P.J. Castellaneta;
Autore Recensione: Marcello Testi
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 21-04-1999


Relax, it's just sex Visto al 14' Festival 
Intern. di Film con tematiche omosessuali Relax... it's just sex. Regia: P.J. Castellaneta . Sceneggiatura: P.J. Castellaneta. Interpreti: Jennifer Tilly, Mitchell Anderson, Cynda Williams, Serena Scott-Thomas, Lori Petty, Eddie Garcia, Timothy Paul Perrez, Chris Cleveland, Terrence 'T.C.' Carson, Susan Tyrrell, Tolsdorf, Seymour Cassel, Paul Winfield, Billy Wirth. Produzione: David Cohn, Megan O'Neill, Harold Warren, Steven J. Wolfe. Musica: Lori L. Eschler. Fotografia: Lon Magdich. Colore, 35mm. USA, 1998

Questo invito alla serenità è un'esca, un depistaggio che si raddoppia nella sua esplicitazione verbale. Non solo il film non è affatto rilassante (passa dalla commedia brillante al dramma, sempre con piccoli balzi diegetici che sovrappongono una testimonianza in video all'episodio appena concluso o a quello che sta per cominciare), ma la frase che ne costituisce il titolo viene pronunciata nel momento più drammatico.

L'ordine cronologico del film ci introduce subito a uno spiazzamento, legato all'incipit, che si fa carico di rassicurare gli spettatori poco esperti di film con protagonisti omosessuali: insieme alla sigla del Festival di Torino ("I film che ti cambiano la vita"), costituisce un momento esilarante e allo stesso tempo un gentile invito ai distributori e al pubblico a scommettere sul mercato e in sala su opere che vengono spesso colpevolmente ghettizzate. Infatti, se si può accusare questo film di qualcosa, sicuramente il difetto è il suo essere fin troppo normale, talvolta sconfinando sul crinale scivoloso della sit-com. Se dalla normalità lo salva il ritmo e un mix azzeccato di dolce e amaro, in fondo da ciò risalta quello che a noi infastidisce alquanto nel cinema, cioè l'eccesso di perfezione nella scrittura, il perfetto combaciare dei pezzi di un mosaico che infatti alla fine si ricompone, non si sa fino a che punto ironicamente, di fronte a un tramonto un po' "soap" e un po' freakettone.

Fra gli estremi narrativi, si trovano quotidiane vicende d'amore e amicizia, con un occhio alle difficoltà purtroppo perseveranti del vivere socialmente un comportamento sessuale diverso da quello della "maggioranza silenziosa", che qui oltre al silenzio manifesta la sua violenza, essendone però biblicamente ripagata… Dalla routine quotidiana, il regista, che immaginiamo vivacissimo, si smarca con delle variazioni sul racconto e sfruttando al meglio un meccanismo a "ronde" che tiene alta l'attenzione anche sui soggetti momentaneamente non in primo piano. Curiosa l'attività intrapresa dal personaggio che subisce la violenza: diventa una superstar dei racconti gay sui newsgroup di internet.