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Anniversary Party Anno: 2001 Regista: Alan Cumming; Jennifer Jason Leigh; Autore Recensione: Andrea Caramanna- Provenienza: USA; Data inserimento nel database: 12-07-2001
Anniversary party
Anniversary party
Regia: Alan Cumming, Jennifer Jason Leigh
Sceneggiatura: Alan Cumming, Jennifer Jason Leigh
Fotografia: John Bailey
Montaggio: Carol Littleton, Suzanne Spangler
Musiche: Michael Penn
Produzione: Alan Cumming, Jennifer Jason Leigh
Interpreti: Jennifer Jason Leigh (Sally Therrian), Alan Cumming (Joe Therrian),
Parker Posey (Judy Adams), Clara Demedrano (Rosa), Gwyneth Paltrow (Skye
Davidson), Kevin Kline (Cal Gold), Jennifer Beals (Gina Taylor)
Origine: USA, 2001, 115 min., 35mm
visto al TAORMINAFILMFEST 2001
$align="left"; include "image1.php3"; ?>Due attori che producono e due
attori che dirigono se stessi ed un gruppo di amici in un interno. L'interno
borghese delle celebrità che organizzano un party che è anche l'occasione di
incontro per valutare il proprio status e quello degli altri, la posizione
nella carriera che vuole tutti, secondo lo standard occidentale hollywoodiano,
sempre in forma e sempre giovani. Inizia così una sorta di schermaglia tra le
parti, tra cui la moglie, padrona di casa Sally (Leigh) in crisi professionale
e forse invidiosa della giovane attrice (Skye) in grado di attirare la
concupiscenza del marito scrittore e regista Joe (Cumming). Le tracce narrative
si moltiplicano seguendo questo farsi e disfarsi dell'immaginario di vite vissute
in cerca di sicurezze e gratificazioni, che rendono, i personaggi ancora più
insicuri e indecisi. Ma il punto è: il lavoro di attori aiuta a vivere meglio
la vita o aumenta e rende più rovinose le nevrosi dell'esistenza? Il film
nell'affrontare un fragile confronto tra personaggi "normali" e
personaggi invasi dal sacro fuoco dell'arte, di scrittori, produttori, registi
ed attori, non approda a chiare conclusioni. Semmai ha il piacere di
abbandonarsi al flusso indistinguibile dei sentimenti che sembrano coincidere
tra messa in scena e film, vale a dire fuori e dentro il set, come se si
trattasse di una libera registrazione di pensieri, immagini, aneddoti e battute
sarcastiche accumulate durante la scrittura del copione e poi rivissute ed
estese durante il periodo delle riprese. Il film nonostante questa piacevole
deriva che cuce con assoluta naturalezza segmenti diversi e variazioni, quasi
differenti sketch di un'unica commedia, ha spesso il difetto dei film girati da
attori. I luoghi perdono totalmente di fascino per lo sguardo caricandosi del
significato assunto dallo stereotipo. Per esempio la casa borghese in cui
l'arredamento è solo un pretesto per dire qualcosa sui proprietari e il
panorama notturno di Los Angeles non poteva essere tanto risaputo e rivisto
dall'alto delle sue colline. Curiosa infine che tale ossessiva modalità dello
sguardo, privilegiando il personaggio, si traduca in una soggettiva del cane,
anch'esso personaggio tra i personaggi.
Conferenza con Jennifer Jason Leigh (regista) e Jane Adams (attrice)
C'è nel film la censura a Sciostakovič
Jennifer Jason Leigh: L'idea di
questo riferimento è di Michael Panes, il riferimento era solo legato
all'interazione tra i due personaggi
L'anno scorso ha lavorato con il digitale e con lo stile del Dogma in
"The king is alive"
Jennifer Jason Leigh: Mi ha influenzato molto per la libertà di
sperimentare si può girare in modo economico e veloce e non si è sempre
sollecitati dal tempo
Lei descrive una riunione borghese in cui i personaggi vengono fuori dal
mascheramento con l'ecstasy
Jennifer Jason Leigh: No, penso che l'ecstasy sia solo un artificio per
dire qualcosa sui nostri dèmoni, solamente un'amica può dirti delle cose che
possono scioccarci, che ci servono e che sono molto importanti per noi. Il
finale è molto aperto
Ci vuol dire qualcosa sulla collaborazione con Cumming sulla sceneggiatura?
Jennifer Jason Leigh:Abbiamo iniziato insieme con Alan pensando di scrivere
le parti per i nostri amici, il tutto è stato fatto perché erano persone che
conoscevamo e dunque pensavamo che ci saremmo molto divertiti durante le
riprese del film.
Jane Adams: chiedevo agli altri attori se volevano venire da me per rilassarsi,
per il mio personaggio cercavo di capire quanta difficoltà ci fosse
nell'interpretarlo, il fatto che fosse molto possessiva, e che avesse una sorta
di ossessione per l'amica
Lei vorrebbe continuare nella regia, immaginava che sarebbe diventata una
regista?
Jennifer Jason Leigh: No, non ho mai avuto dei progetti nella mia carriera
comunque sicuramente tornerò alla regia
Quali sono i suoi futuri progetti? E poi, siete ancora rimasti amici dopo le
battute del film?
Jennifer Jason Leigh: No, non si ha la necessità di essere duri sul set con
persone amiche che si conoscono bene, veramente avevamo l'idea di fare una
festa, molti momenti poi sono stati improvvisati, e molte discussioni tra di
noi, molta comunicazione tra i vari interpreti sull'emozione.
Ho appena finito una produzione in cui è coinvolto anche Tom Hanks
Il film, "Road To Perdition", diretto da Sam Mendes, uscirà in Italia
a novembre.
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