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Notting Hill
Anno: 1999
Regista: Roger Michell;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: UK;
Data inserimento nel database: 25-10-1999


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Notting Hill
Di Roger Michell
Con Julia Roberts, Hugh Grant, Richard McCabe, Rhys Ifans, Hugh Bonneville, Emma Chambers

Agli occhi dello spettatore contemporaneo assuefatto dal bombardamento continuo di effetti speciali sempre più ricercati, a caccia di emozioni nuove e di storie imprevedibili, un prodotto fortemente di genere come "Notting Hill" può apparire banale, prevedibile, superficiale, con personaggi monocordi affatto approfonditi. Ma questi che, a tutta prima, sembrerebbero essere dei difetti, sono viceversa i punti di forza di un film che appartiene, in tutto, al filone della cosidetta "commedia sofisticata anglosassone" cui sono ascrivibili anche opere che han fatto la storia del cinema ("Vacanze romane", "Sabrina", "Come sposare un milionario", etc.).
Film dove la storia deve essere banale e prevedibile (non può assolutamente mancare il lieto fine, o - giustamente - lo spettatore si sentirebbe tradito, deufradato), deve essere superficiale (sfiorando tanti temi i più disparati senza approfondire nessuno di esso, mescolando in parti uguali commedia sentimentale, dramma, notazioni sociali, commedia demenziale - al momento triste segue immediatamente la battuta salace, per esempio), dove i personaggi non possono non risultare monocordi: cosa è, in fondo, la commedia sofisticata anglosassone se non una sorta di fiaba moderna, i cui personaggi, si sa, rappresentano dei "tipi" che si muovono entro schemi assai ben definiti ancorché aperti ad un gran numero (ma anche questo finito) di varianti (cfr. Vladimir Propp, "Morfologia della fiaba")?

Lo schema che dà vita a "Notting Hill" è lo stesso che era alla base del bellissimo "Vacanze romane": lei è bella e ricca e... (dove al posto dei puntini di sospensione va inserita la variante, che nel film con la Audrey Hepburn era la nobiltà, qui è la fama, variante scelta con estrema furbizia in quanto rende la storia attuale e perfettamente riconoscibile - i veri "prìncipi di oggi sono i divi), lui bello, squattrinato e di buoni sentimenti. In più, Notting Hill" è costruito su misura dell'interprete principale, Julia Roberts, attrice giovane e carina da sempre protagonista dei rotocalchi più o meno rosa (e che, non a caso, deve il suo successo ad una commedia dove lo schema era totalmente rovesciato, "Pretty Woman").
Aggiungiamoci una regia solo apparentemente scarna e lineare (Michell è tutt'altro che un dilettante, come si può capire da alcune scene costruite in modo perfetto, come per esempio il piano sequenza immediatamente precedente i titoli di coda), ideale accompagnamento per una storia dalla quale si vuole che lo spettatore non distolga mai occhi ed orecchie, e ne otteniamo un prodotto davvero di alto livello ma - si badi bene - è "solo" una commedia.