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Il senso dell'amore - She's the one
Anno: 1996
Regista: Edward Burns;
Autore Recensione: l.a.
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 18-03-1998


She's the One (Il Senso dell'Amore), scritto e diretto da Edward Burns. Con E. Burns, C. Diaz, J. Mahoney, M. McGlone, M. Bahns, J. Aniston. Usa, 1996.

Dopo essersi aggiudicato il Gran Premio della Giuria allo scorso Sundance Film Festival ed il consenso del pubblico con il suo primo lungometraggio "I Fratelli McMullen", il giovane Edwards Burns (25 anni) ritorna con un'altra storia newyorkese di fratelli di origini irlandesi (i Fitzpatrick), che ruota, come nel caso precedente, attorno alle problematiche amorose delle vite dei protagonisti: "Il Senso dell'Amore". E come nella prova precedente, è ancora lo stesso Burns non solo a scrivere la sceneggiatura ma anche ad interpretare uno dei ruoli principali. I fratelli in ballo questa volta sono due: Francis (Mike McGlone) e Mickey (Burns appunto); il primo è un azzimato e rampante manager di Wall Street, ipocrita, superficiale, fedifrago; il secondo un romantico che dopo una delusione amorosa è partito per un giro in macchina durato tre anni ed infine è diventato taxista, rinunciando così ad ogni sbocco carrieristico che il college faceva presupporre. Due personalità opposte, che senza sosta si punzecchiano in un rapporto di amore e odio tanto forte e radicato quanto instabile e potenzialmente esplosivo. Un bel giorno, Mickey riscopre l'amore: si innamora e si sposa nel giro di ventiquattr'ore con una sconosciuta sensibile ed avvenente salita sul suo taxi. I mondi dei fratelli risultano palesemente distanti. Due modelli di vita, due tipi d'amore agli antipodi: programmato, prestabilito, ragionato, con matrimonio d'interesse e super-attico, uno; istintivo, alla giornata, con colpo di fulmine e appartamentino senza acqua calda, l'altro. Lo scontro vero e proprio tra i fratelli si verifica quando il matrimonio di Francis va in frantumi e si scopre che da mesi sta frequentando la ex di Mickey (una Cameron Diaz dal passato di squillo, perfettamente integrata nel sistema "homo homini lupus" di Wall Street). Funge da consigliere e paciere il padre (la felicità? Fai sempre e solo quello che ti piace); grande eminenza grigia, e bigotta, la madre (che non si vede mai). Scazzottate e scintille, equivoci e fraintendimenti, separazioni e divorzi, in un gorgo alimentato dall'invidia e dalla competizione che scorre tra i due fratelli. Burns ha a disposizione un budget più consistente, ma non tradisce lo stile discreto, delicato ed essenziale che aveva mostrato nel lavoro precedente: la macchina da presa è al servizio della storia, non di velleità virtuosistiche; il montaggio è lo strumento per affiancare tempi e luoghi e situazioni, per scardinare con ironia, tramite il semplice accostamento, ipocrisie, falsi moralismi, menzogne. Ben scritto, ben diretto, ben interpretato, "Il senso dell'amore" è una meditazione sulle difficoltà dell'invenimento, della costruzione e del mantenimento della felicità. Il titolo originale ("She's the One", Lei è l'unica) è più pertinente di quello appioppato dai distributori italiani.