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Il cattivo tenente - Bad lieutenant Anno: 1992 Regista: Abel Ferrara; Autore Recensione: l.a. Provenienza: USA; Data inserimento nel database: 22-02-1998
Il cattivo tenente (The Bad Lieutenant) - di Abel Ferrara, USA
1992, colore 98'. Penta Video.
Il cattivo tenente: è nuda e cruda la storia di un
"cattivo" - pessimo - tenente di polizia, la cui vita,
all'insegna dell'eccesso e dell'autodistruzione, si srotola lungo i
percorsi del degrado metropolitano newyorkese, veri e propri gironi
infernali. Sullo sfondo: una finale di campionato di baseball
(Mets-Dodgers) e relativa scommessa (ultima speranza per risollevarsi
dai debiti di gioco), e lo stupro di una suora (ispirato a una reale
serie di stupri di religiose verificatasi a N.Y. nell'81). Droga,
alcool, orge/sesso/prostituzione, furti, sciacallaggio, violenza
gratuita come affermazione di sé stesso, e chi più ne
ha più ne metta... il tutto legalizzato da distintivo+pistola.
Brutale, isterico, maniacale, il nostro cattivo tenente naviga a
gonfie vele in questo mare di merda, si destreggia nel più
profondo underground malavitoso, pedinato dall'impietoso e attento
sguardo di Abel Ferrara che non si tira indietro davanti a nulla,
arrivando ai confini del morboso... solo così può
toccare il fondo, scandagliare la personalità del
protagonista, e svelarne le ossessioni [la religione, il peccato, la
ricerca di una qualsiasi via di redenzione, sia pure il martirio-tema
chiave dell'intera produzione del regista]. Neo-neo-neo(ecc.)realismo
e iperrealismo - una sorta di
nuovo/meticciato/virulento/acido/corrosivo cinema-verité - si
fanno tuttavia da parte per lasciare spazio a barocchismi
fiammeggianti in cui si strutturano le visioni mistiche
(psichedeliche, ironiche) del cattivo tenente devastato dal rimorso e
dall'angoscia, come un bambino(ne) con le mani ancora sporche di
marmellata-cocaina. Abel Ferrara mette in scena, con il fondamentale
apporto dell'interpretazione di Harvey Keitel, la Disperazione;
notturno, sporco, incubico, claustrofobico: un labirinto-via-crucis
che impone ritmi mozzafiato allo spettatore che vi si inoltra, ed
un'unica via di uscita al personaggio che vi brancola sperduto.
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