NearDark
database di recensioni
Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!
Il buio si avvicina - Near Dark Anno: 1987 Regista: Kathryn Bigelow; Autore Recensione: Luca Aimeri Provenienza: USA; Data inserimento nel database: 05-11-1997
Near Dark (Il Buio si Avvicina), di Kathryn Bigelow.
Sceneggiatura, Eric Red, Kathryn Bigelow. Con Bill Paxton,
Adrian Pasdar, Jenny Wright, Lance Henricksen, Jenette
Goldstein. Usa, 1987.
Secondo lungometraggio di Kathryn Bigelow, dopo "The
Loveless" dell'81. Horror di ambientazione contemporanea
ricco di tensione e suspense, con aperture splatter ed un
ironico sbilanciamento/scivolone verso il grottesco nel
caramelloso happy-end. La grande idea alla base della
sceneggiatura consiste nel dare corpo ad un gruppo di cinque
vampiri itineranti (di fatto compongono la versione
vampirizzata di un nucleo famigliare) nelle praterie del
West a bordo di un camper; questo permette una
contaminazione tra horror e road-movie (tra paesini della
"tranquilla" provincia americana, motel, saloon, aree di
servizio e fattorie) con una abbondante spolverata di
Western. La Bigelow fa di necessità virtù,
piegando il low-budget ad una scorrazzata iper-realista e
violenta nella serie B (ma l'ironia costituisce un filo
rosso che corre lungo l'intero incubo, manifestandosi in
maniera inequivocabile, come detto, nel finale). Cupo,
notturno, irrorato di gelide luci al neon, attraversato da
nuvole di polvere come un western, con i tempi dilatati per
esasperare le attese, con inquadrature costruitissime,
soluzioni formali che suggeriscono una forte
sensibilità per lo spazio ed il movimento e che
preannunciano l'exploit del lungometraggio seguente
("Pointbreak"), con sequenze indimenticabili (ad esempio, la
strage da parte dei vampiri della clientela di un saloon al
suono di un juke-box). La trovata del vampiro nomade lungo
infinite strade solitarie, in continuo movimento da una
città all'altra, senza soluzione, alla ricerca di
nuove vittime, non può non rievocare l'immagine del
serial-killer.
|