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Forrest Gump Anno: 1994 Regista: Robert Zemeckis; Autore Recensione: l.a. Provenienza: USA; Data inserimento nel database: 18-03-1998
FORREST GUMP
(id.), di Robert Zemeckis;
dal romanzo di Winston Groom. Con: Tom Hanks (Forrest Gump), Robin
Wright (Jenny Curran), Gary Sinise (Cap. Dan), Sally Field (Mamma
Gump). USA, 1994; 2h 22'.
FORREST GUMP: BORN TO
RUN
LA TRAMA.
Forrest Gump è un bambino con quoziente intellettivo inferiore
alla media (Q.I. 75), cinque miseri punti sotto la media che fanno la
differenza. Problemi alla schiena lo costringono ad indossare
imbragature di metallo alle gambe... La sua vita cambia quando
finalmente se ne libera, ed incomincia a CORRERE. Correrà,
Forrest Gump, correrà per tutta la vita, attraversando la
storia degli Stati Uniti degli ultimi quarant'anni, correrà
attraversando gli States in un continuo coast-to-coast,
correrà inconsapevolmente verso il successo, la ricchezza e
l'amore. Ed un figlio, normale, anzi
intelligentissimo.
APPUNTI DI VIAGGIO.
FORREST E LA TV. Forrest Gump entra ed esce dallo schermo (televisivo).
Si stupisce un pochino, appena appena, come un bambino. E come un
bambino si stanca subito del gioco. E' solo uno specchio... Ignora il
mezzo, perché è il luogo della Storia. E come i Grandi
Eroi, Forrest la Storia la fa di persona. Inconsapevolmente.
Indifferentemente. Disinteressatamente.
FORREST E' LA TV. Forrest è protagonista di eventi che hanno
cambiato la Storia. La Storia è la sua storia. La storia in
differita passa attraverso la televisione, in diretta negli occhi di
Forrest. E Forrest passa attraverso la televisione. Ma l'eterno Gump
preferisce guardare fuori dalla finestra, perso nei propri pensieri
silenziosi. Off. Oltre.
FUORI: LA NATURA, LA
FRONTIERA. Forrest vive in simbiosi con
la natura (l'albero dell'infanzia/dell'amore, il giardino che cura, i
fiori che dona, la giungla e le passeggiate nell'inferno del Vietnam,
il lago in cui cielo e terra si confondono, il mare che, domato, gli
riempirà le reti): è l'ultimo eroe della frontiera, in
una continua corsa a piedi (non in auto: bye bye road - movie;
lascia pulman e auto a beatnicks che non comprende). Frontiere,
confini, traguardi non esistono, come non esistono i limiti di un
campo di rubgy.
STOP FORREST! #1. E come elemento che infrange le frontiere fisicamente,
non può che restare indifferente alla TV - che dell'annullare
virtualmente ogni limite di spazio (e tempo) fa la sua forza. Il
Villagio Globale non è concepibile. La APPLE COMPUTER è
semplicemente un' azienda ortofrutticola.
IL TEMPO. Non
esiste. E' una convenzione. Un Capodanno cos'è? Il tempo
passa. Forse per questo è l'ultimo uomo ancora in grado di
attendere, di pazientare: l'amore, per anni, come da bambino
attendeva il ritorno del Padre ("è andato in vacanza, e
in vacanza
è quando non si torna più"). Attendere, attendere:
quasi un pizzico di innata filosofia Zen. Attendi il cadavere del
nemico, attendi i gamberetti con la tua rete, uomo.
IL TEMPO E' DENARO. Ma il denaro non conta nulla. Forrest è il
Tempo, e come tale è anche Denaro. Inconcepibile pensare di
essere stati seduti per una intera mattinata su una panchina accanto
ad un miliardario. Chissà perché, poi?
IL TEMPO E' VITA. (IL TEMPO DEGLI
ALTRI.) Ma la Vita per Forrest è
una scatola di cioccolatini, non sai mai cosa ti viene. E' spuntato
il sole, o è semplicemente napalm? - Per Forrest vivere
è calpestare terra, macinare kilometri, cercare di correre su
tutte le basi (raggiungere chi ha delle scadenze, dei limiti di
durata, degli appuntamenti ineluttabili: la madre che sta per morire,
gli amici travolti dall'avanzata dei gialli, la ragazza da sposare
prima che sia troppo tardi per garantire un padre al bimbo...).
Forrest vive per gli altri, corre agli appuntamenti degli altri.
TUTTO (S)CORRE. Tutto cambia. Non per Forrest. Forrest ignora il tempo,
ed il Tempo ignora l'eterno bambino senza rughe.
Il Tempo è solo nella musica. Forrest
insegnerà a ballare a Elvis, danzerà un'intera notte
con l'amata, e la musica lo accompagnerà per tutta la vita
(per tutto il film).
STOP FORREST! #2. Eroi, sempre in movimento, da un continente all'altro:
il giro del mondo in 120'! Senza macchia, senza paura:
incoscientemente, perenni bambini/adulti. E poi giunge il momento di
fermarsi, il tempo di raccontare. Svuotare il Contenitore/Memoria
delle Immagini. Un semplice
flash back, seduto su una panchina:
Forrest Gump finalmente fermo, a riposarsi, ad attingere nella sua
scatola-vita di cioccolatini-ricordo e narrare ad altri viaggiatori
(alla fermata del Bus...).
INFINITAMENTE.
Fermarsi, ripartire, tappe e partenze, altre strade. Scarpe da
ginnastica.
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