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Non essere cattivo
Anno: 2015
Regista: Claudio Caligari;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 30-09-2015


“Però mi sembra di aver sbagliato pianeta.” Esiste un festival del cinema che quest’anno non abbia celebrato, reso omaggio, commemorato, festeggiato, acclamato, magnificato Pier Paolo Pasolini? Venezia, Roma, Pesaro ma perfino Molise cinema a Casacalenda e la quinta mostra cinema di Castrovillari. Perché quest’ossessione? Perché c’è propinato in tutte le salse? Ma in realtà è molto più meschina. La ragione è semplice. Direttori artistici, politici, autori, scrittori, registi, sceneggiatori nascondono i loro grossi difetti dietro la sua figura. Se li criticassero, sarebbe come se offendessero il vate, allora non si può. Utilizzano la stessa metodologia vittimistica, questa la hanno imparata bene. Non essere cattivo di Claudio Caligari, morto a maggio di quest’anno, è la replica più aggiornata di Accattone di Pasolini. Luoghi, personaggi, situazioni, ma anche le battute sono un richiamo, una citazione del film di Pasolini. Siamo a Ostia nel 1995. È una periferia cattiva, violenta, feroce; la droga pesante ha preso il sopravvento nei giovani. Si campano di furti, spaccio, truffe. I protagonisti sono Vittorio e Cesare, amici in ogni occasione. Non lavorano, stanno al bar a non far nulla: “Ao che famo?” Se la cavano con piccoli imbrogli, rapine e soprattutto smercio. Dietro hanno delle famiglie disperate. Beh, quella di Cesare, però, ha il record della sfiga. Morto il padre, la sorella è contagiata di aids da un fidanzato. Muore anch’essa ma prima mette alla luce una bambina congenita di aids. Diventata una ragazzina è sempre malata e muore. La storia racconta le avventure squilibrate di questi ragazzi arroganti, sbruffoni, menefreghisti. L’autore riempie il film di risse, di feste traumatizzanti, di tanta droga. Ci aggiunge le puttane rozze, aprono le bottiglie di birra con i denti. Non possono mancare le corse in macchina, le luci sparate all’impazzata, le faccia da matto. Ma il regista si commuove sull’amicizia virile fra Vittorio e Cesare. Litigano, si menano ma finiscono per abbracciarsi e perdonarsi. Un abbraccio forte, i visi si avvicinano sembra quasi che vogliano baciarsi. Che altro dire? È attuale un film del genere? Attrae i principali fruitori del cinema, i giovani? Siamo sicuri che oggi Pasolini ci riproporrebbe una storia del genere? La risposta negli incassi. Dall’11 al 20 settembre ha incassato 148.745 nonostante il lancio della Mostra del cinema di Venezia. www.movietele.it/film/non-essere-cattivo/incassi